Filippo Merli, ItaliaOggi 12/8/2015, 12 agosto 2015
IN SICILIA UN COMUNE ESENTASSE
Matteo Renzi può annunciare tutti i tagli alle tasse che vuole. Agli abitanti di Burgio, un piccolo paese in provincia di Agrigento, le promesse del premier non interessano. Perché lì, a meno di 100 chilometri da Palermo, le tasse, grazie al Comune, non si pagano.
A Burgio non ci sono auto veloci, né casinò e yacht di lusso, ma solo un museo della ceramica e diverse chiese, a testimonianza di una tradizione religiosa che sfocia nei festeggiamenti in onore di San Vito Martire e San Luca Evangelista.
Alle porte del borgo, che conta circa 2mila residenti, c’è un manifesto voluto dal sindaco.
Dice: «In quale paese della Sicilia i cittadini non pagano la Tasi? Non pagano l’addizionale Irpef? Non pagano l’Imu sui terreni e i fabbricati agricoli? E dove la tariffa dell’acqua è la più bassa d’Italia e quella dell’Imu sulla seconda casa al minimo previsto per legge? Quel paese è Burgio!».
Il sindaco si chiama Vito Ferrantelli, è stato eletto in una lista civica (Amare Burgio), ed è la risposta siciliana a Mario Monti e a tutti quegli economisti, burocrati e tecnici cui brillano gli occhi quando si parla di lacrime e imposte. Da quando è in carica, circa 7 anni, i suoi cittadini non pagano la Tasi, in quanto il Comune non ha emesso i ruoli.
Non solo. Anche l’addizionale Irpef, a Burgio, non esiste, così come non viene applicata l’Imu sui terreni agricoli.
Come ha spiegato il quotidiano La Sicilia, non si pagano tasse neppure per la prima casa, dato che poche famiglie hanno la doppia abitazione. Quelle che la possiedono, invece, l’hanno data in comodato d’uso gratuito ai figli, che, per la seconda casa, pagano l’Imu ridotta al minimo, come previsto dalla legge. A Burgio, inoltre, per il canone e il consumo dell’acqua potabile si paga la tassa più bassa d’Italia: il Comune, per le risorse idriche, chiede ai cittadini solo 100 euro all’anno. Praticamente un paese esentasse.
«L’arcano», ha spiegato il sindaco, «è presto svelato: intanto abbiamo ridotto le spese per la raccolta dei rifiuti urbani, che effettuiamo con gli operatori del servizio civico. Poi abbiamo tagliato tutte le spese superflue, i contributi a pioggia e abbiamo risparmiato sul personale. Le feste e gli spettacoli li facciamo, ma a costo zero per l’ente locale. Interviene qualche sponsor oppure i gruppi vengono a cantare e a recitare per una semplice pizza».
Far risparmiare i cittadini è possibile. Anche senza incidere sulla loro vita quotidiana, dato che il Comune garantisce tutti i servizi essenziali. E siamo a Burgio, Sicilia, Italia. Non a Montecarlo.
«Risparmiamo dappertutto», ha proseguito Ferrantelli, «con le spese ridotte al lumicino, ma con la garanzia per tutti i servizi sociali: dalla scuola, agli anziani, ai diversamente abili. A oggi ci siamo riusciti. Ogni anno abbiamo fatto lavorare periodicamente circa 250 giovani locali con il servizio civico e le borse lavoro. Abbiamo impegnato 300 giovani con corsi di ceramica e di sport». Tra una cosa e l’altra, il risparmio, per i residenti, ammonta complessivamente a circa 200mila euro all’anno.
Per una volta si parla di politica associata ai fatti e non alle semplici promesse elettorali. Incredibile ma Burgio.
Filippo Merli, ItaliaOggi 12/8/2015