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 2015  agosto 12 Mercoledì calendario

GOOGLE SI TRASFORMA IN ALPHABET

Google ha annunciato ieri una radicale riorganizzazione, in base alla quale il redditizio business legato al motore di ricerca e la connessa attività pubblicitaria verranno separati dalle nuove iniziative imprenditoriali del gruppo. Mountain View nella notte tra lunedì e martedì (ora italiana) ha divulgato la creazione della holding Alphabet, che seguirà un ampio spettro di attività, dalla costruzione di robot e auto senza conducente alla ricerca di cure per le malattie, fino allo sviluppo di nanoparticelle e all’estensione della connessione internet tramite palloni aerostatici.
Alphabet sarà guidata dagli attuali vertici di Google, tra cui il ceo Larry Page, il co-fondatore Sergey Brin e il cfo Ruth Porat. La nuova sussidiaria, Google Inc., cui faranno capo l’omonimo motore di ricerca, YouTube e i sistemi operativi Android e Chrome, sarà condotta da Sundar Pachai, che si è occupato della gestione del prodotto e dell’engineering per le attività internet. Business che hanno generato quasi tutti i 66 miliardi di dollari di ricavi del 2014. La pubblicità, soprattutto nel motore di ricerca e su YouTube, rappresentava l’89%. La seconda grande fonte di introito per Google è rappresentata dalle vendite di applicazioni, musica e film distribuiti attraverso il Play store sui telefonini Android. Ogni controllata di Alphabet avrà un proprio ceo, che riferirà a Page. Una struttura simile a Berkshire Hathaway. Stando a indiscrezioni, Page avrebbe detto di guardare alla creatura di Warren Buffett come modello per la gestione di una grande e articolata società. La manovra riflette la visione dei co-fondatori sul gruppo, che oggi vale circa 445 miliardi di dollari, e che oggi è più complesso da gestire poiché si sta dedicando a nuovi potenziali consistenti business in settori sempre più diversi tra loro e che si vanno allontanando dallo storico search engine. «Sostanzialmente, crediamo che questa riorganizzazione ci consenta una gestione su ampia scala, poiché potremo amministrare indipendentemente le attività che non sono tra loro realmente correlate», ha scritto Page in un post sul suo blog, anche se la società non ha reso disponibile nessun top manager per discutere dell’operazione. A partire dal quarto trimestre, Big G pubblicherà risultati finanziari divisi per il core business e il resto delle attività di Alphabet. Ciò consentirà agli investitori, sostiene il gruppo, una migliore comprensione dell’attività principale legata al motore di ricerca e al business pubblicitario. Infatti, gli investitori avevano mostrato perplessità sulla decisione del gruppo di avventurarsi in iniziative imprenditoriali più o meno futuribili. «Stava diventando sempre più difficile nascondere i costi di alcuni dei progetti», soprattutto perché alcuni d essi erano destinati a fallire, ha commentato un ex top manager. «È più facile prendere l’attività principale e gestirla come una società del paniere Fortune 500», tenendo separate le imprese di natura più aleatoria. La ristrutturazione consentirà a Google di scorporare le attività sperimentali, spiega Jan Dawson, analista di Jackdaw Research. Le azioni esistenti saranno convertite in titoli Alphabet e saranno trattate sotto i ticker esistenti, Goog e Googl. Inoltre, in conformità ai documenti depositati, Alphabet resta registrata in Delaware e il suo sito web è abc.xyz. La nuova struttura è stata presentata a mercati chiusi, e l’azione è stata premiata nell’afterhours con un guadagno del 6,2%. Ieri a un’ora dalla chiusura il titolo faceva +3,8% a 688 dollari. L’azione era rimasta indietro rispetto agli altri gruppi hi-tech per gran parte dell’anno, finché il gruppo non ha riportato risultati per il secondo trimestre migliori delle attese, e ha segnalato di avere intenzione di limitare la spesa sui progetti secondari. «Presumibilmente lo scopo è comunicare agli investitori di aver ascoltato le loro richieste di maggiore trasparenza», ha commentato Brian Wieser, analista di Pivotal Research. Ma, ha avvertito, il fatto che i dati saranno divulgati non significa che la società smetterà di investire in aree finora rimosse dal core business. Negli ultimi anni Google si è lanciata in dozzine di nuove attività, ma il suo business resta la pubblicità, che genera la maggior parte dei ricavi e quasi tutto l’utile grazie ai click sulle pubblicità dei risultati di ricerca. eMarketer stima che su Big G finisca il 10% della spesa totale in pubblicità a livello globale, circa 53 miliardi di dollari quest’anno, al netto delle commissioni ai partner. Inoltre la manovra fa crescere la figura di Pichai, che diventerà ceo della nuova Google Inc., l’unità che raggrupperà motore di ricerca, pubblicità e mobile, per quanto stesse di fatto già gestendo queste attività da un anno. «Sundar dice le cose che avrei voluto dire da parecchio tempo ormai», ha scritto Page nel suo post. Allo stesso tempo, Google ha annunciato che il chief business officer Omid Kordestani diventerà adviser di Alphabet e Google. Kordestani, che è stato l’undicesimo impiegato di Google, ha lasciato il colosso nel 2009 ed è tornato nel 2014 dopo le dimissioni di Nikesh Arora. Google ha precisato che il ruolo di chief business officer sarà eliminato e, al posto di Kordestani, Philipp Schindler gestirà le vendite e Daniel Alegre sovrintenderà le partnership. La controllata principale raggrupperà il motore di ricerca, l’advertising, le mappe, YouTube, Android e i data center e le reti che coordinano tutte queste attività internet. Le unità non comprese all’interno di Google Inc. saranno Nest, l’attività che si occupa dello sviluppo delle cosiddette case intelligenti guidata da Tony Fadell, Fiber, il servizio di internet veloce, Calico, il laboratorio di ricerca biomedica sotto le redini di Art Levinson, Google X, il laboratorio di ricerca che si occupa dei progetti di lungo periodo più a rischio come le auto senza conducente, Google Ventures, il segmento venture capital, Google Capital, la piattaforma di supporto alle attività professionali già avviate e Sidewalk, progetto avviato di recente e concentrato sulla tecnologia dedicata alla vita nei centri urbani. Sidewalk è seguito da Dan Doctoroff. Per Dawson, gli azionisti probabilmente acquisiranno ulteriori informazioni sulla redditività delle varie business unit della società. «Il succo non cambia, però almeno si può sapere quali sono gli elementi in gioco», ha aggiunto.
traduzione di Giorgia Crespi
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Alistair Barr e Rolfe Winkler, MilanoFinanza 12/8/2015