Mimmo Ferretti, Il Messaggero 9/07/2015, 9 luglio 2015
GLI ANTROPOLOGI: SHAKESPEARE USAVA MARIJUANA
Shakespeare fumatore di marijuana e cocainomane. Nel corso degli ultimi secoli sono state formulate decine di teorie sulla vita privata del grande poeta britannico. Ma quella presentata da alcuni scienziati sudafricani è davvero singolare. Un’équipe di studiosi guidati dall’antropologo Francis Thackeray, direttore dell’Istituto per l’evoluzione umana di Johannesburg, ha presentato una formale richiesta alla Chiesa d’Inghilterra per riesumare il corpo del Bardo di Stratford-Upon-Avon, sepolto nella chiesa della città che gli ha dato i natali. Lo scopo è individuare non solo le cause della morte del poeta, ma anche studiare i resti del suo corpo per scoprire se l’autore di Amleto e di Giulietta e Romeo fosse un abituale consumatore di erba e di cocaina.
L’antropologo ha raccontato di avere scoperto «prove di cannabis» e «segni che riportano alla cocaina» su diverse pipe trovate nel giardino nell’antica casa di Shakespeare. Le sue dichiarazione hanno provocato rabbia e incredulità tra i tanti fan del drammaturgo sparsi per il mondo, ma se la riesumazione del corpo fosse autorizzata, ogni dubbio potrebbe essere sciolto: «Se troviamo solchi tra i canini e gli incisivi dichiara lo studioso ciò potrebbe aiutarci a dimostrare che egli masticava cocaina oltre che fumare marijuana». Con la riesumazione si potrebbe anche capire che stile di vita conducesse il poeta: «Speriamo di ottenere un’immagine chiara della vita che faceva, delle malattie di cui ha sofferto e speriamo anche di sapere come è morto. Il nostro sogno sarebbe quello di pubblicare uno studio definitivo entro il 2016 quando ricorreranno i 400 anni dalla sua morte».
Ancora: fino ad oggi si pensava che la cocaina fosse arrivata in Inghilterra solo nel XIX secolo: «Gli spagnoli già la usavano in America, ma il fatto che fosse fumata in Inghilterra in questo periodo sarebbe un vera e propria scoperta». Da parte sua Shakespeare non avrebbe gradito che il suo corpo fosse riesumato. Sulla sua tomba è incisa una frase inequivocabile ed è forse il motivo per cui mai nessuno ha tentato di riportare alla luce i suoi resti: «Sia benedetto l’uomo che rispetta queste pietre e maledetto chi sposta le mie ossa».
La maledizione, però, non preoccupa gli scienziati. Le tecniche più moderne permetterebbero loro di esaminare lo scheletro del poeta senza minimamente spostarlo.