Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  luglio 09 Giovedì calendario

TRENTINO, PRONTI A UN REFERENDUM PER FERMARE GLI ORSI

ROMA Sarà ridotto il numero degli orsi che “abitano” il Trentino. La volontà di rivedere la popolazione protetta dal progetto “Life Ursus” nella regione è diventato un caso politico.
LA MOZIONE
«Finalmente, dopo anni di battaglie contro i disastri provocati dagli animali siamo arrivati ad un punto di svolta. Adesso ci aspettiamo che il consiglio provinciale valuti la nostra proposta e dia in tempi rapidi la parola ai cittadini». Il segretario della Lega Nord Trentino, Maurizio Fugatti, avanza l’ipotesi referendum per “controllare” la presenza degli orsi a seguito della mozione presentata da tutte le minoranze (eccetto il M5s) approvata dal consiglio provinciale di Trento.
Si chiede, dunque, di rivedere il progetto che ha fatto della regione uno degli ambienti ideali per il ripopolamento degli animali nel nostro paese. Gli ultimi attacchi all’uomo hanno fatto scaturire la richiesta di contenimento degli orsi.
Un grave episodio è accaduto a Cadine, sobborgo sulla montagna trentina: Vladimir Molinari, 45 anni, è stato attaccato e costretto al ricovero. «Primo obiettivo - sono le parole di Ugo Rossi governatore della Provincia autonoma di Trento - è identificare l’animale attraverso una serie di azioni intensive di monitoraggio, già in corso, attuate con squadre di agenti della forestale a tutela della popolazione». Una lettera inviata anche al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
GLI ALVEARI
E proprio sul tavolo del ministro è arrivata anche la richiesta, da parte un gran numero di associazioni ambientaliste, di frenare la «questione orsi». Da qui, una sorta di compromesso: è stata introdotta una nuova categoria, quella dell’orso «dannoso». Ovvero del plantigrado «che arreca ripetutamente danni materiali alle cose, dalla predazione di bestiame domestico, alla distruzione di alveari fino ai danni alle coltivazioni o utilizza in modo ripetuto fonti di cibo legate alla presenza umana» come si legge in una nota del ministero dell’Ambiente della fine di luglio.
IL TRIBUNALE
E poi, Gian Luca Galletti precisa: «La tutela della vita umana e la sicurezza della popolazione vengono sempre al primo posto. Sugli orsi pericolosi il tribunale ha già chiarito la possibilità per la Provincia di Trento di agire attraverso le ordinanze. Se, però, siamo in presenza di un orso che non attenta all’uomo ma solo a beni materiali io, nell’ambito dei miei poteri e delle mie prerogative, posso dire da subito che indicherò come via da seguire quella della captivazione e non autorizzerò mai l’uccisione di un orso, la cui specie va protetta».
Per la Lega «la situazione è degenerata» e che l’unica via da seguire è quella di far esprimere al popolo la propria opinione. «Non è più possibile - aggiunge Maurizio Fugatti - andare avanti facendo finta di nulla o scaricando le responsabilità su entità romane disinteressate ai nostri problemi».