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 2015  luglio 08 Mercoledì calendario

LA BATTAGLIA SU LONDRA H24

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA Due scioperi della metropolitana in piena estate, uno in luglio e uno in agosto, sono un colpo durissimo. Ed è inevitabile che si accompagnino alle scontate retoriche del caso, pro e contro l’azione sindacale. La sostanza è un’altra: dietro alla vertenza dei 18 mila lavoratori della «tube» si nasconde il piano dell’amministrazione e del governo che intendono trasformare Londra in una città a ciclo continuo, 24 ore su 24. Una «24 hours city» di lavoro, di divertimenti e di studio. Con il sogno di superare New York. La sfida è cominciata. «Saremo la più grande città della terra», ovvero la più giovane e la più dinamica, ripete enfaticamente il sindaco Boris Johnson.
La capitale britannica ha già subito una profonda mutazione economica e sociale, riuscendo a dimenticare i dolori della crisi finanziaria. Ma affinché la nuova Londra si strutturi in una cosmopoli che non dorme mai, e non resti soltanto un immenso e potente centro finanziario, c’è bisogno che le sue istituzioni si adeguino ai ritmi, ai tempi e alle mode. Lo sciopero della metropolitana non è altro che un sintomo di questo passaggio.
I sindacati credevano che Johnson eccedesse quando annunciò l’apertura notturna di cinque linee su 11 a partire dal 12 settembre, per poi estendere dal 2017 l’esperimento all’intera rete sotterranea lunga 402 chilometri, un miliardo e 200 milioni di passeggeri all’anno. Avevano sbagliato i conti.
Anche se adesso Boris Johnson ipotizza un possibile, ma non certo, slittamento del programmato 12 settembre per ridiscutere col sindacato l’accordo sui salari (i conducenti hanno una retribuzione media di 49.700 sterline, 70 mila euro), il discorso di fondo non cambia di una virgola. La «tube» notturna è essenziale per consacrarne il restyling.
E’ la realtà che fotografa il cambiamento in corso. La popolazione londinese ha ripreso a crescere: dal 2001 al 2011 il 14% in più, il 16% nei quartieri centrali. E la composizione, per età, si è ribaltata. La fascia dai 15 ai 29 anni rappresenta il 30% dei residenti e se si somma con la fascia dei 30-44 anni si va oltre il 60. Londra è giovane e i giovani chiedono una città che non stia ferma, che produca e che si diverta 24 ore su 24. Le oscillazioni demografiche sono all’origine della mutazione.
La Londra by night di Dickens è un ricordo. Secondo una ricerca della Resolution Foundation in 75 famiglie su cento a basso e medio reddito almeno uno dei componenti è occupato dopo le 6 del pomeriggio. E vale anche per i nuclei più ricchi. I dati sugli spostamenti sono chiari: dal 1999 a oggi il numero dei passeggeri notturni sui mezzi pubblici di superficie è triplicato, sono 560 mila, di cui la metà è in movimento per lavoro. Poi ci sono quelli che utilizzano le ultime corse della «tube» il cui flusso medio, dalle 22, è di 231 mila persone.
Un esercito notturno che alza la domanda di servizi. Ecco perché proliferano supermercati, parrucchieri, ristoranti e fast food che non abbassano mai le saracinesche. Nel 2006 c’erano 6 McDonald’s operativi oltre la mezzanotte, adesso sono 40. Pure le palestre e persino gli asili nido. Il primo, Baytree House Nursery, è stato inaugurato nel sud londinese, per i bambini i cui genitori hanno turni fino all’alba.
Ovviamente una città che lavora 24 ore su 24 è anche una città che si diverte 24 ore su 24. I pub alle 23 chiudono. La vita comincia dopo. Che sia la cena, un concerto o una mostra. La Tate Modern ha sperimentato con la mostra di Matisse una maratona di 36 ore consecutive ed è stata un successone. La Londra sempre sveglia è ormai la normalità. Lavoro, divertimenti. E studio. Si adeguano le università. Alcune biblioteche dell’Imperial College o del King’s College o della UCL prestano i servizi senza interruzioni. I ragazzi possono presentarsi alle 3 o alle 4 del mattino.
Lo sciopero della metropolitana, aldilà del contenzioso, ha un significato che non è di costume spicciolo: Londra si sta confezionando un nuovo vestito su misura, adatto ai suoi giovani nottambuli per lavoro o per divertimento e al futuro.