Giulia Zonca, La Stampa 8/8/2015, 8 agosto 2015
MAGNINI CONTRO GLI EX DOPATI “È UNO SCHIFO, SQUALIFICATELI A VITA”
I 100 stile libero hanno alzato parecchie onde nella piscina di Kazan, l’oro, il discusso cinese Zetao Ning, è uscito sbandando dalla semifinale dei 50 sl: pare abbia preso male le polemiche dopo il successo nello sprint. Ma l’ambiente è scosso e Filippo Magnini, da anni promotore del progetto «Iamdopingfree», sintetizza così: «È uno schifo».
Che cosa pensa dell’oro dei 100 stile libero?
«A me non piace, è stato squalificato per clenbuterolo e mi sono andato a guardare bene: è roba che ti cambia il fisico».
Quindi che si fa?
«Per certe sostanze bisogna squalificare a vita. Mi spiace per McEvoy, tifavo per lui e se lo meritava. Purtroppo tanti ragazzi giovani, forti e puliti perdono con gente che ha rubato».
Il pubblico però inizia a stufarsi.
«Cambia ogni volta. Cielo fischiato nonostante poi fosse stato assolto, Sun Yang tutto a posto, il coreano Park guarda caso non si è presentato qui. Efimova festeggiata come una regina».
Siamo in Russia...
«Sì ma credo che ogni atleta abbia guardato i 100 rana e sperato che Ruta Meilutyte toccasse prima. Avrei preferito che la lituana non avesse dato il cinque alla russa. Voleva dimostrare sportività e magari è giusto così, anche se vorrei far capire a questi che in acqua non ci dovrebbero stare».
Dai messaggi che riceve le pare che l’opinione pubblica sia stufa?
«Ricevo segnali contrastanti. Dopo i 100 sl c’era chi mi mandava i cronometri del cinese: “Ha nuotato tutto l’anno in 47”. Sì, però come?».
Già tre ori di ex dopati. Abbastanza per cambiare regole?
«Per squalifiche gravi per me sono dopati sempre, non diventano mai “ex” perché a quel punto il dubbio c’è. Solo che non credo proprio sia suonato il campanello d’allarme».
E che deve succedere?
«Chi lo sa. Ormai è routine fare finta di nulla. A Ostia quando eravamo in ritiro c’era pure la Efimova ed era tranquillissima. Per loro è come quando prendi la multa per divieto di sosta. Se io una volta a Verona non ho tempo di cercare parcheggio mi dico “al diavolo, pago 30 euro e mi sbrigo”. È lo stesso ragionamento che fa chi si dopa nel nuoto. Saltano un giro, che vuoi che sia?».
L’attenzione sul tema però è cambiata.
«Davvero? Dove è finita la cinese che ha vinto i 200 misti alle Olimpiadi con la frazione più veloce di Lochte? Dov’è la delfinista record del mondo a Pechino 2008? Alcuni casi sono palesi, mi sta bene che non si possa dire nulla fino a che non li trovano positivi. Ma quando li beccano che almeno li buttassero fuori».
Come si gareggia con questa sospetto?
«Noi dobbiamo pensare che non siano tutti così o è finita. Gli ignoriamo. Consideriamo i podi come se i dopati non ci fossero».
Giusto per strapparle un sorriso, dopo la 4x200 andata male c’è la mista con la fidanzata.
«La 4x200 poteva qualificarsi alle Olimpiadi, ma su quattro ragazzi tre hanno preparato le Universiadi e per loro era dura andare forte qui. E la 4x100 mista è una gara seria».
Nel senso?
«Non andiamo in vacanza con la staffetta dell’amore. Parliamo di una competizione vera con medaglie, inno e tutto il resto».
Giulia Zonca, La Stampa 8/8/2015