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 2015  agosto 08 Sabato calendario

PERISCOPIO

Incontrato per la prima volta, Marcora. Democristiano atipico: massiccio, schietto, contadino, turpiloquio facile. Litighiamo, ma capisco che vuole conquistarmi. Dice che è pronto «a tornare in montagna» contro i comunisti. Un bel conservatore che sta a sinistra per pura convenienza. Indro Montanelli, I conti con me stesso. Diari 1957-1978. Rizzoli.

La Grecia ha ottenuto, grazie alla sua politica di deficit e alla manipolazione dei conti pubblici, molto credito dall’estero, finito poi in spesa corrente, stipendi e pensioni che non avrebbero potuto mai permettersi. La Grecia continua a volere più soldi dagli altri senza però usarli in maniera sostenibile e produttiva, ci sono riforme che vanno fatte necessariamente, altrimenti è come dare soldi a un drogato che non ha intenzione di smettere. Vito Tanzi, ex presidente del Fondo monetario internazionale. (Luciano Capone). Il Foglio.

Il «per sempre» di Maastricht, messo a sigillo di un Trattato fra Stati, è una cosa mai avvenuta prima perché la saggezza delle diplomazie è stata sempre solita lasciare uno spiraglio ai cambiamenti. L’edificazione dell’Unione europea e, in prospettiva, di tutto il mondo, non conosce il divenire della storia, non prevede quindi la necessità di cambiamenti perché si fonda sulla certezza che non possa esistere nulla di più perfetto. Per sempre. Ida Magli, La dittatura europea. Rizzoli. 2010.

È vero che, come Berlusconi, Renzi è un tipo più da Carnevale che da Quaresima: quando il tempo volge al brutto, preferisce rintanarsi in casa piuttosto che ammettere che piove. Marco Travaglio. Il Fatto.

Se non fossero state costrette ad intervenire nel conflitto la Russia e gli Usa, Hitler avrebbe sicuramente vinto la seconda guerra mondiale perché gli inglesi, da soli, non avrebbero potuto liberare il continente e Hitler sarebbe probabilmente riuscito a proporre loro un compromesso: a voi i mari e a noi le terre. Jean Boissonat, Europe année zéro (Europa, anno zero). Bayard, 2001.

Le banche sono utili all’economia, solo la finanza può curare una crisi finanziaria, e non si sono ancora trovate istituzioni sostitutive alle Borse, agli Istituti di credito con la «i» maiuscola. Insomma quei forzieri esprimono certo interessi anche parziali, sono custoditi da tecnocrazie odiosissime, indulgono in opache rapacità, ma quando mancano, come parenti o amori lontani, la loro mancanza si sente, e come. Giuliano Ferrara. Il Foglio.

Un altro bellissimo quesito da chiedere in un referendum agli italiani è: «Chi ha votato Grasso e la Boldrini?». Quesito purtroppo respinto dalla Suprema corte. Maurizio Milani, scrittore satirico. Il Foglio.

L’Italia è il Paese geograficamente più esposto alle immigrazioni, ma guardiamo i numeri. Nel 2013 abbiamo accolto 78 mila rifugiati (contro 232 mila della Francia, 188 mila della Germania, 126 mila del Regno Unito, 114 mila della Svezia che ha un sesto degli abitanti dell’Italia). Nel 2014 le richieste di asilo nella Ue sono state 636 mila (203 mila in Germania, solo 64 mila in Italia). Quest’anno gli sbarchi nel nostro Paese sono stati 54 mila; altrettanti migranti sono giunti in Ungheria nel 2014 attraverso la rotta dei Balcani (detto ciò, pessima idea il Muro). Beppe Severgnini. Sette.

Sul delitto Calabresi ho scritto un contestato saggio in cui sostenevo di non avere dubbi. A uccidere il commissario era stato un commando di Lc. Nell’opinione colta della gauche e dei lettori di Repubblica, il delitto Calabresi è misterioso. Non si sa chi lo abbia compiuto, forse gente venuta dall’oltremondo. Le sentenze dei tribunali italiani raccontano una storia diversa: un commando di Lc, composto da Marino e Bompressi ha compiuto l’atto, voluto da un dirigente milanese di nome Pietrostefani. C’è poi una quarta responsabilità del leader più famoso di Lc, Adriano Sofri, che in un colloquio privato con Marino avvenuto a Pisa avrebbe dato il La all’esecuzione. Nel mio libro sostenevo di non aver dubbi su come fosse andata, esprimendone invece forti dubbi sul fatto che Sofri avesse davvero dato l’ordine di uccidere. Avevo letto tre volte gli atti giudiziari, molto ricchi e dettagliati e scritto un libro, non elegante, ma elegantissimo in cui non chiedevo decapitazioni, ma solo che chi allora era stato giovane riconoscesse i fatti. Sono stato coperto di insulti, querelato, aggredito verbalmente. L’omicidio Calabresi è un tabù. In un salotto di sinistra non ascolterà la storia che le ho raccontato. Giampiero Mughini, giornalista. (Malcom Pagani). Il Fatto.

Quando è entrata in crisi l’amministrazione Moratti, il Pd si è trovato impreparato e non è stato in grado di mettere un suo sindaco a Palazzo Marino (Pisapia infatti fa parte di Sel). «Un partito sempre più romanocentrico aveva lasciato nel capoluogo lombardo degli amministratori segnaposto», sostiene Pierluigi Magnaschi direttore di ItaliaOggi.«Gente sicuramente fidata, ma priva di carisma e, per di più, completamente scollata da una metropoli postfordista che, da sola, si è insediata in un contesto produttivo e culturale da quaternario avanzato». Stefano Cingolani. Il Foglio.

All’università di Genova il professor A. Della Corte ha radunato una quarantina di candidati in un’aula; tre hanno riferito su Marcuse, dopo di che, tutti hanno preso 30 in latino. Ma questo non è niente. Successivamente alcuni studenti pensarono di approfittare di questo precedente e si recarono dal professor A. Gamba, ordinario di fisica superiore, e richiesero di contrattare una strana forma di esame sul tipo di quello di latino-Marcuse, ma il professor Gamba replicò dicendo: «Ci avete presi per buffoni?». Gli studenti risposero. «Sì». Panfilo Gentile, Democrazie mafiose. Ponte alle Grazie, 1997.

La pancia, al bar, si trasforma in una betoniera per arachidi, mentre àrgino le lacrime che non sono più e contemporaneamente non voglio avere a che fare con nessuno, voglio che nessuno mi chieda se sto bene, se sto male, se ho un lavoro, se mi pagano, quanto mi pagano, se mi sono sposato, come mai non ho figli, cosa aspetto a sposarmi, a mettere al mondo dei figli, a comprarmi il monovolume, come mai quella pancia così gonfia, per caso sono malato? Hai il bruto mal? Come mai non mi curo se sono malato, allora vuol dire che il dolore è sopportabile, che non va poi così male. Francesco Maino, Cartongesso. Einaudi.

Ho poche idee in testa. Ma queste ne producono ogni giorno tante altre. Roberto Gervaso. il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 8/8/2015