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 2015  agosto 08 Sabato calendario

PALESE È UN FITTIANO DOUBLE FACE

Fedele a Fitto in Puglia, un po’ meno a Roma dove resta con Forza Italia. Fino a quando durerà questa ambiguità di Rocco Palese? Se lo stanno chiedendo in tanti, sia dentro al neonato partito dei Conservatori e Riformisti che nella galassia berlusconiana.
Il diretto interessato non sembra però a chiarire la situazione. Almeno per ora. Quando alle regionali si è trattato di mollare gli azzurri, non ci ha pensato su due volte e ha abbracciato la causa fittiana, lui che 5 anni prima era stato candidato a governatore su imposizione dell’ex ministro nonostante la contrarietà di Berlusconi, che aveva espresso riserve pure sull’appeal di questo 62enne medico salentino. Come è andata a finire è cosa arcinota, dato che Nichi Vendola ha guidato la Regione per un secondo mandato.
A leggere interventi e certi messaggi mediatici, pare che Palese abbia comunque scelto la via dei Ricostruttori per il rilancio del centrodestra in divorzio dall’ex Cav. Rilascia dichiarazioni in sintonia con Fitto, si presenta come uno della squadra, fa campeggiare nella sua pagina Facebook il simbolo del leone blu. Eppure non stacca mai del tutto il cordone ombelicale con Forza Italia. E soprattutto con Renato Brunetta, capogruppo dei berlusconiani alla Camera. Già, perché va ricordato innanzitutto che Palese resta a tutt’oggi un deputato iscritto al gruppo di Fi, per il quale è pure segretario d’aula.
Non è finita, perché è ancora capogruppo dei forzisti in Commissione Bilancio a Montecitorio, incarico questo che aveva da prima di aderire ai Conservatori e Riformisti ma che gli è stato riconfermato non più tardi di qualche settimana fa, ovviamente con il placet di Brunetta. Ciliegina sulla torta, è pure vicepresidente della Commissione presieduta dall’antirenziano del Pd e pugliese come lui Francesco Boccia. Insomma, un po’ troppo per non destare più di un sospetto.
Qualcuno però in Forza Italia ha deciso di metterlo con le spalle al muro. E’ il caso di Luigi Vitali, leader pugliese del partito scelto da Berlusconi prima delle regionali per cacciare Fitto. «Rocco Palese esca dall’ambiguità» ha invocato il commissario regionale, senza risparmiare una frecciata al capogruppo azzurro alla Camera. «Palese continua ad uscire sulla stampa come esponente di Forza Italia. Sebbene accetti incarichi parlamentari graziosamente offertigli da Brunetta», ha polemicamente aggiunto Vitali, «ci risulta abbia fatto altre scelte. Se non è così ed il parlamentare ha deciso di restare con noi, ne prendiamo atto con piacere ma sarebbe il caso che lo dichiarasse con chiarezza».
I segnali di questa posizione ambivalente non sono però una novità degli ultimi giorni. Già nell’aprile scorso, all’indomani del voto segreto alla Camera sulle pregiudiziali di costituzionalità per l’Italicum chiesto da Brunetta, Palese si era schierato in difesa del capogruppo dopo gli attacchi arrivati da un altro fittiano, il siciliano Saverio Romano. Il 3 luglio inoltre un giornale bene informato sulle vicende della destra come il Tempo scriveva che il Palese «non condividerebbe la fuoriuscita da Forza Italia» e «in questi mesi ha vissuto uno sdoppiamento di personalità politica: a Roma stakanovista, innumerevoli gli interventi in aula e puntuali i report inviati ogni settimana a Berlusconi, mentre in Puglia attento cane da guardia del gregge fittiano. Brunetta, con il quale ha un ottimo rapporto, starebbe lavorando affinché il pugliese resti in Forza Italia». Chissà che dopo l’intervento a gamba tesa di Vitali, il diretto interessato non decida di sciogliere le riserve.
Giovanni Bucchi, ItaliaOggi 8/8/2015