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 2015  agosto 08 Sabato calendario

Il faraonico quartier generale dei Blue Sky Studios, la compagnia fondata da Chris Wedge, è immerso nel verde di Greenwich, Connecticut

Il faraonico quartier generale dei Blue Sky Studios, la compagnia fondata da Chris Wedge, è immerso nel verde di Greenwich, Connecticut. Il regista Steve Martino ci apre le porte, all’ingresso c’è la gang dei Peanuts al completo, coloratissima, forme gommose. Martino è l’autore di Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts in 3D, un lavoro che lo ha tenuto incollato al progetto (e alla famiglia Schulz) per circa tre anni. "Quando ho cominciato a raccontare agli amici e ai vicini di casa la gestazione dei Peanuts - racconta - mi dicevano tutti: Fantastico, però non fare casini, qui giochi con la nostra infanzia". Schulz è scomparso nel 2000 ma il suo regno di carta e humor continua ad avere un giro d’affari che supera diverse centinaia di milioni di dollari. Ora che Charlie Brown, Snoopy, Lucy e Linus stanno per invadere le sale (dal 5 novembre distribuito da 20th Century Fox), per il regista di L’era glaciale 4 - Continenti alla deriva, Ortone e il mondo dei Chi e Monty Python & the Quest for the Holy Grail, è tempo di sgranare gli occhi e vedere le strip prendere vita sul grande schermo. Giusto in tempo per il compleanno di Snoopy: comparso per la prima volta nella serie il 4 ottobre 1950, il personaggio festeggia ufficialmente la sua nascita il 10 agosto. Nato (a fumetti) come "semplice" cane, con il passare del tempo si è trasformato in uno dei personaggi fondamentali dei Peanuts (e uno dei personaggi a fumetti più popolari del mondo). Video Uscirà il 5 novembre 2015 nelle sale italiane "Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts". Il lungometraggio d’animazione è prodotto dai Blue Sky Studios ed è basato sull’omonima striscia a fumetti creata da Charles M. Schulz Snoopy, Charlie Brown e gli altri sul grande schermo in 3D Navigazione per la galleria fotografica 1 di 7 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow () Il 6 novembre 2015, nell’anno del 65esimo anniversario dal debutto dei fumetti di Charles Schulz arriverà "I Peanuts" di Steve Martino, il primo film animato in 3D su Charlie Brown, Snoopy & company. La famiglia dei Peanuts sarà presente in massa, da Piperita Patty al sempre sporco Pig-Pen; Snoopy non parlerà ma si farà capire a gesti come già accadeva nei precedenti film animati; tra le ambientazioni "simbolo", della storia ci saranno il lago ghiacciato, la casa di Charlie Brown, "il muro" ma anche i sogni da aviatore di Snoopy. Si rispetterà appieno il design originale di Schulz tanto che anche la targa sul baracchino da psichiatra di Lucy avrà ancora scritto "5 centesimi". Nato nell’allevamento Daisy Hill Puppy Farm, sette fratelli, nelle prime apparizioni cammina a quattro zampe. Conquista la posizione eretta nel 1956. E da lì balla, pattina, gioca a basket e a baseball. Non parla ma pensa tantissimo. Dorme sul tetto della cuccia più che all’interno, non può soffrire i gatti (in special modo Secondo Conflitto Mondiale, il gatto dei vicini), rispetta Il Grande Bracchetto, ha un amico-assistente, un uccellino giallo, di nome Woodstock, fra i passatempi preferiti: gli agguati a Linus per sottrargli la mitica coperta, tirare di boxe contro Lucy con un guantone fissato sul naso. Fra i suoi momenti memorabili, quando sogna di fare lo scrittore. Immutabile il suo incipit "era una notte buia e tempestosa...", una versione, quella dello Snoopy scrittore, che a Schulz piaceva molto tant’è che è a lui che delegò il suo addio ai lettori, pubblicato nel 2000. C’è lo scrittore, sì, ma c’è anche Joe Falchetto, collegiale "fighetto" e scansafatiche, e c’è il pilota "asso della prima guerra mondiale", sciarpa e occhiali anti-vento e via, a bordo del suo Sopwith Camel (sempre la sua cuccia). Può essere avvocato e un giocatore di hockey su ghiaccio, campione di golf e soldato della Guerra d’indipendenza, capo scout e legionario, dottore e astronauta. Di ruoli, negli anni, ne ha impersonati circa centocinquanta. Sarà proprio Snoopy uno dei grandi protagonisti di Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts. Come conferma il regista Steve Martino. Video Lunedì 10 agosto è il compleanno di Snoopy, e in un video il regista del film dei Peanuts, Steve Martino, mostra come si disegna uno dei personaggi principali dell’omonima striscia a fumetti creata da Charles M. Schulz Martno, come si è misurato con il cuore e il business di Charlie Brown? "Ci sono cresciuto con le strisce di Schulz. Fanno parte della vita di ognuno di noi, soprattutto di chi era un ragazzino negli anni Sessanta-Settanta e amava il disegno a mano. Felicità è un cucciolo caldo è stato il mio primo incontro artistico. Da qui i sentimenti di adrenalina e di apprensione: non voglio sbiadire il ricordo di nessuno ma renderlo autentico. E appetibile per tutte le generazioni: genitori, nonni, nipoti. Perché i Peanuts sono un affare di famiglia". Da dove ha cominciato le ricerche? "Il mio team ho avuto accesso allo Schulz Museum, grazie alla disponbilità della vedova Jean Schulz, presidente del Board of Directors al museo. Ha letteralmente aperto l’archivio di famiglia e consegnato i disegni originali alla Fox. Vedere di persona l’origine e l’evoluzione del tratto di Schulz ha dato modo agli animatori di rimanere ancora più fedeli ai 50 anni di lavoro del fumettista. Da quel momento il museo di Santa Rosa, in California, e la stanza degli storyboard sono divenute la nostra seconda casa. All’inizio i collaboratori erano intimiditi; si sono accorti di quanto fosse complesso ricreare a mano i disegni dal comic strip. Ad un certo punto l’intero Schulz Museum si è magicamente trasferito nei Blue Sky Studios e Craig Schulz, figlio di Charles, che firma la sceneggiatura assieme a Bryan Schulz, ha detto al team: "Questa è la nostra avventura, il nostro viaggio assieme. D’ora in poi fate come me e i collaboratori di mio padre. Quando lo nominate, rivolgetevi a Charles Schulz col suo soprannome: Sparky"". L’aderenza alla carta è palpabile. Quali tecniche avete impiegato? "Portare al cinema un film d’animazione sui Peanuts, nel 2015, significa fare un grosso salto in avanti rispetto agli sketch e agli speciali tv degli anni Ottanta. Lo stesso vale per la musica: un tempo andavano bene jazz e bossa nova di Vince Guaraldi, ora il pubblico vuole qualcosa di contemporaneo, per questo abbiamo scelto il compositore Christoph Beck. L’aspetto più arduo è trovare il giusto equilibrio tra tecnologia e gusto per il retro. Si tratta di dipingere su una tela molto più grande. Siamo stati attenti a definire il modo in cui la luce tocca la pelle di Charlie Brown e a come cambiano le forme dei personaggi a seconda dell’angolazione. Qualcosa che su un foglio di carta sarebbe risultato graficamente piatto, qui acquista volume e sostanza. La prima volta che mi hanno mostrato il rendering di Charlie Brown al dipartimento d’animazione, ricordo d’aver lanciato un urlo di disperazione. Poi ho chiamato a raccolta il gruppo di lavoro e incoraggiato tutti: dobbiamo farcela". C’è qualcosa che l’ha sorpresa durante gli incontri con la famiglia Schulz? "Tutte le riunioni più importanti con loro si tenevano nell’aula dei compleanni, qui ai Blue Sky Studios, seduti sul pupo gigante di Warm Puppy. Di solito a Hollywood si decide del destino di un progetto al tavolo di un ristorante fancy o in un ufficio con tutti i comfort. E noi dov’eravamo? Nella stanza dei compleanni, circondati da palloncini colorati, come all’asilo. Questo la dice lunga sul tono del film". Blue Sky ha fatto delle proiezioni test dei Peanuts. Può raccontarci come sono andate? "Si è trattato solo di un test di Snoopy che va con lo skateboard. Quello che abbiamo appreso dalle proiezioni private è che i libri di Schulz, così ricchi e inventivi, possono liberare la nostra immaginazione senza alcun limite. Non solo, possiamo riprendere gli acquarelli degli speciali tv o i tratti a matita e appoggiarli come sfondo al 3D. Far sembrare che co-esistano, stilisticamente. Woodstock, l’uccellino giallo e maldestro che scappa dai lombrichi e fa da spalla a Snoopy, è stato il primo personaggio a mettermi in difficoltà. Si esprime solo con delle linee verticali e le sue piume non sapevamo se e come muoverle. Poi ho capito che a ogni intoppo dovevo tornare alla carta, a Charles Schulz, e smetterla di fantasticare sulle alternative dettate dalla mia fantasia". Il suo sembra un atto d’amore per Schulz. Ha avuto libertà nel dirigere Snoopy & Friends? "Quello che ricercavo era la dinamicità, l’energia dei personaggi attraverso la telecamera. Mi interessava il rapporto tra loro e il linguaggio della macchina da presa. Se ci pensi, nel mondo di Charlie Brown tutto è stabile, orizzontale. Ecco perché abbiamo ideato delle riprese che seguono il personaggio senza però sovvertire la dimensione entro cui si muove. La sua geometria. Nel caso di Snoopy aviatore, la telecamera non ha freni; le scene si snodano in diagonale, lo spazio si fa più profondo. Un 3D che si fa 2D per amore del racconto, e viceversa. Ho ritrovato un vecchio nastro in cui Bill Melendez, animatore e regista dei primi speciali per la tv, raccontava come fosse riuscito a far volare Snoopy. Questo aneddoto mi ha dato l’input per portare in aria Snoopy nel film e far sì che le tecniche d’animazione si misurassero con il volo, le nuvole, il vento, le luci, la consistenza del mondo dei Peanuts, come mai prima d’ora. Il motto resta sempre quello di rendere ogni cosa autentica. Puro fotorealismo. E noi ci siamo riusciti".