Avvenire 8/8/2015, 8 agosto 2015
QUEL RIFERIMENTO A ROHINGYA, LA MINORANZA PERSEGUITATA–
Si considerano discendenti di commercianti arabi, turchi, bengalesi o mongoli e fanno risalire la loro presenza in Birmania al 15esimo secolo. Sono i Rohingya, la minoranza che l’Onu considera la più perseguitata al mondo e cui appartengono i migranti che, nelle settimane scorse alla deriva su barconi nell’Oceano indiano, sono stati rimpallati tra Indonesia, Thailandia e Myanmar. A loro ha fatto esplicito riferimento il Papa, quando ha denunciato che i respingimenti in mare sono un atto di guerra.
La loro origine è molto discussa: alcuni dicono che siano indigeni dello stato di Rakhine (noto anche come Arakan o Rohang in lingua Rohingya) in Birmania, mentre altri sostengono che siano immigrati musulmani che originariamente vivevano in Bangladesh e che, in seguito, si sono spostati in Birmania durante il periodo del dominio britannico, ragione per cui il governo li considera come immigrati illegali bengalesi.
Nel 1982 una legge ha revocato loro la cittadinanza birmana e, dopo oltre 30 anni di sofferenze, non sono rimasti in più di 800mila, di religione islamica, in un Paese di oltre 51 milioni di abitanti a maggioranza buddista.