Fabrizio Forquet, Il Sole 24 Ore 8/8/2015, 8 agosto 2015
CORSIVI – C’è
anche l’«alato» Vincenzo D’Anna che ha proposto 157 senatori eletti con «suffragio universale e diretto» più 5 di nomina presidenziale. Ma i dieci colleghi di Ala, il gruppo di Verdini per capirci, hanno preso le distanze: la proposta «è a titolo personale». Per il resto ogni senatore ha la sua ricetta. Anzi, per l’esattezza le ricette sono 513.450, quanti gli emendamenti presentati al ddl costituzionale che riforma il Senato. Come dire 1.599,53 per ciascun senatore. Più di mille sono quelli di Forza Italia, altrettanti arrivano da Sel, ma è la Lega con i suoi 510.293 a sbaragliare il campo. Tanto che il senatore Calderoli, tronfio come quei signori corpulenti che in tv si sfidano per numero di cocomeri sfondati a colpi di cranio, ha potuto rivendicare il record da guinness, annunciando per l’Aula addirittura 6,5 milioni emendamenti. Boom. Se questo è il Senato, verrebbe da dire, meglio cancellarlo subito. Ma invece la questione delle sorti della nostra camera Alta è molto seria. E la discussione in Aula meriterà ben altro dibattito. Si parla di democrazia, i numeri da circo meglio lasciarli fuori.
Fabrizio Forquet