Franco Montini, il venerdì 7/8/2015, 7 agosto 2015
CINEMA: TAX CREDIT 1 EURO NE GENERA 8
Povera Roma, evviva Roma. La città è sporca e i trasporti non funzionano, ma bastano una buona sceneggiatura, un direttore della fotografia capace, costumi e scenografie ricche per cancellare la grande bruttezza e mostrarla sullo schermo per quello che è: una delle città più belle del mondo. La pensano così le decine di produzioni internazionali che negli ultimi mesi hanno traslocato qui attirate dagli incentivi fiscali messi in campo con una riforma del ministro della Cultura Dario Franceschini che ha portato il tax credit a 10 milioni di euro.
Di che cosa si tratta? Il tax credit è uno strumento che consente alle imprese straniere che vengono a girare in Italia la possibilità di usufruire di un credito di imposta del 25 per cento sulle spese sostenute nel nostro Paese, fino a un tetto di 10 milioni di euro per ogni singolo produttore. «L’interesse degli americani per l’Italia» spiega Enzo Sisti, produttore esecutivo del nuovo Ben Hur, «non è mai venuto meno, anche perché a differenza di altri noi possiamo offrire location uniche e maestranze di altissimo livello. Prima però gli incentivi economici offerti da altri Paesi erano molto più convenienti e noi eravamo tagliati fuori dal mercato. Ora invece siamo tornati competitivi e i risultati sono stati immediati, anche perché il nuovo sistema italiano consente ai produttori di scalare il credito mese per mese attraverso una compensazione sui contributi fiscali, senza aspettare i tempi imposti dalle lungaggini delle pratiche burocratiche».
In pochi mesi, così, gli americani hanno investito oltre cento di milioni di euro nel nostro Paese (indotto escluso). Per la parte italiana di Everest, il film che inaugurerà la prossima Mostra di Venezia, il budget è stato di una decina di milioni; altrettanti sono stati spesi per Operazione U.NC.L.E. di Guy Ritchie. Per il nuovo episodio di 007, intitolato Spectre, l’investimento su Roma e dintorni è stato di una quindicina di milioni. A questi vanno aggiunti i 60 milioni di Ben Hur, interamente girato in Italia, fra Matera, i teatri Cinecittà e in esterni nell’area di Cinecittà World di Castel Romano, dove, per la scena clou del film, è stato ricostruito il Circo Massimo. Una quarantina di milioni è stato il budget impiegato per la produzione di Zoolander2, che ha visto Ben Stiller impegnato fra le strade e le piazze di Roma oltre che a Cinecittà. E almeno un’altra decina di milioni sono arrivati con Christ the Lord: Out of Egypt diretto da Cyrus Nowrasteh, che racconta l’infanzia di Gesù e dovrebbe uscire a primavera. Si tratta di produzioni ricche e impegnative che hanno dato lavoro a centinaia di persone, nella stragrande maggioranza italiani. La troupe di 007era di 350 persone, quello di Ben Hur, comparse comprese, è arrivato a contarne anche 750, numeri impensabili nel cinema italiano. Per le produzioni impegnate a Roma, che in qualche caso si sono sovrapposte, si è arrivati a occupare contemporaneamente più di 400 stanze d’albergo. Difficile calcolare l’indotto prodotto alla presenza di questi film per ospitalità, ristorazione, spese varie sostenute dagli ospiti, ma uno studio di settore ha mostrato che ogni euro concesso attraverso il tax credit ne ha generati almeno otto. In altre parole, anche in termini strettamente economici, per il Paese, che ha recuperato risorse attraverso la tassazione delle spese sostenute, si è trattato un ottimo investimento. Ma la presenza di grandi produzioni americane è soprattutto un’opportunità di rilancio per Cinecittà, la cui struttura è più adatta a ospitare film di complicato impianto spettacolare piuttosto che la produzione nazionale. «Fra preparazione e riprese, la produzione di Zoolander 2» racconta Giuseppe Basso, direttore generale di Cinecittà Studios, «ha significato sei mesi di lavoro per gli stabilimenti con l’impiego di sei teatri di posa, ciascuno dei quali utilizzato per varie e diverse ambientazioni».
La macchina è ormai partita e sono già in corso nuove importanti trattative: si parla dell’arrivo di un film di Joe Dante, di una nuova mega produzione Warner Bros, ma soprattutto, sull’onda del rinnovato successo del genere peplum, della possibilità di realizzare serie televisive ambientate nell’antica Roma. Produttori e sceneggiatori stanno abbozzando soggetti da sviluppare a puntate su grandi personaggi da Giulio Cesare a Costantino. Lotte per il potere, sesso, malaffare e, sullo sfondo, il Colosseo. Ieri come oggi Se solo ci fosse ancora un condottiero capace di vincere le battaglie...