il Giornale 30/7/2015, 30 luglio 2015
«Oh Henry, sono rimasta così sconvolta dalla tua lettera, stamane. Quando l’ho ricevuta, tutti i sentimenti artificialmente repressi mi hanno travolto
«Oh Henry, sono rimasta così sconvolta dalla tua lettera, stamane. Quando l’ho ricevuta, tutti i sentimenti artificialmente repressi mi hanno travolto. Il semplice tocco della lettera è stato come se tu mi avessi preso tra le braccia, e adesso puoi capire che cosa ho provato leggendola. Hai detto tutto quanto poteva toccarmi e ero bagnata e a tal punto impaziente che farò di tutto per guadagnare una giornata. (...) Voglio sentire ancora il tumultuoso pulsare dentro di me, il sangue impetuoso, ardente, il lento, carezzevole ritmo e l’improvvisa, violenta spinta, la frenesia delle pause quando odo il suono della pioggia... e come mi sussulta nella bocca, Henry. Oh, Henry, non riesco a sopportare di scriverti – ti voglio disperatamente, voglio spalancarti le gambe, mi sciolgo e palpito. Voglio fare con te cose talmente pazzesche che non so come dirle» (lettera di Anaïs Nin a Henry Miller, Achensee, 6 agosto 1932).