Notizie tratte da: Christian Salmon # La politica nell’era dello storytelling # Fazi editore 2014 # pp. 119, 16 euro., 7 agosto 2015
LIBRO IN GOCCE NUMERO 64
(La politica nell’era dello storytelling)
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COSÌ OBAMA DIVENNE PRESIDENTE –
Convention. La convention di Denver del Partito Democratico, nel 2008, protagonista il candidato presidente Barack Obama, ha rappresentato un nuovo genere di performance al confine tra il concerto rock, l’incontro sportivo e la manifestazione religiosa. Solo la gestione dello stadio è costata 15 milioni di dollari.
Scenografia. La scenografia, ideata dai designer degli show di Britney Spears, è stata messa in piedi in 25.000 ore da 50 tecnici e 70 macchinisti. Tre schermi giganti, migliaia di metri quadrati con connessione ad Internet a disposizione dei blogger, centinaia di cabine di upload video per inviare testimonianze in diretta dell’evento.
Kennedy Nel 1960, alla convention democratica che l’aveva designato come candidato presidente, anche John F. Kennedy aveva raccolto i suoi sostenitori in uno stadio, il Los Angeles Memorial Coliseum.
Discorso. Per rendere al meglio il discorso di Obama, i fonici modularono l’audio per ridurre l’eco tipica degli stadi in modo da rendere ogni frase del discorso chiara anche al pubblico a casa. Grande lavoro pure sulle immagini: la visibilità in uno stadio richiede che l’oratore sovrasti gli spettatori, col rischio di sembrare lontano, mentre la televisione ha bisogno di maggiore prossimità. Si scelsero angolature prospettiche per far apparire il candidato tra la gente, non al di sopra di essa.
Font. Durante la campagna del 2008, Barack Obama scelse di usare il Gotham, una font ideata nel 2000 e ispirata alle insegne dei vecchi edifici di Manhattan e alle affissioni della stazione della Port Authority sull’8th Avenue); Hilary Clinton il New Baskerville, tra le preferite dagli editori, dagli studi legali e dalle università; John McCain l’Optima, impiegata nel Vietnam Veterans Memorial.
Slogan. «È l’economia, stupido» (slogan ideato da Stanley Greenberg per la campagna di Bill Clinton del 1992)
Slogan/2. «È la classe media, stupido» (slogan aggiornato da Stanley Greenberg nel 2012).
Clinton. Per Elizabeth Drew, biografa di Bill Clinton, gli sforzi di mostrarsi vicino alla gente, di essere accessibile, si sono ritorti contro Clinton. Era ormai così famoso che, quando veniva trasmesso in TV, la gente negli aeroporti non si fermava nemmeno più a guardarlo.
Storytelling. Lo storytelling, l’uso del racconto per la comunicazione politica, diventato essenziale dal 2007. Da allora i comunicatori cercano di stabilire una connessione tra la storia personale dei politici e l’elettorato.
Sondaggi. Per Jeffrey Alexander le campagne politiche si svolgono al confine tra pubblico e privato, politica e morale, e chiamano in causa degli habitus socioculturali più che delle ideologie. Nel 2008, durante la campagna di Obama, ha condotto dei sondaggi che gli hanno permesso di elaborare una teoria della performance politica: i candidati lottano per “diventare rappresentazioni collettive”, “sono le identificazioni simboliche, le metafore, i fili narrativi” a determinare il vincitore di un’elezione. Per riuscire, questo tipo di performance narrativa deve sincronizzare quattro aspetti: l’uso del racconto politico (lo storytelling) ma anche la sua messa in scena, l’effetto subliminale del vocabolario impiegato, ma anche il sistema di immagini e di metafore, la gestione strategica dell’agenda mediatica, che deve obbedire alle leggi della tensione narrativa, l’effetto di contagio provocato dall’uso strategico di Internet e dei social network.
Consigliere. Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, è stato reclutato nel 2013 dalla Casa Bianca in veste di consigliere per la comunicazione e “alto commissario per la vita privata”.
Roosevelt. Durante la crisi degli anni Trenta, l’amministrazione Roosevelt inviò ai quattro angoli dell’America in crisi scrittori e fotografi per cambiare l’immaginario degli Stati Uniti. Tra questi: Nelson Algren, Jack Conroy, Ralph Ellison, John Steinbeck, Richard Wright, Saul Bellow, Walker Evans, Dorothea Lange, ecc.
Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 7/8/2015