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 2015  agosto 06 Giovedì calendario

I ROTHSCHILD CONTRO GLI ELKANN

L’Economist potrebbe diventare terreno di scontro tra le famiglie Rothschild ed Elkann. Secondo il sito statunitense Politico, Lynn Forester de Rothschild, che gestisce il 21% detenuto dalla sua famiglia nel settimanale britannico, non ha ancora deciso se opporsi o meno alla probabile ascesa nell’azionariato da parte di John Elkann, che al momento tramite Exor detiene una quota del 4,7%.
Ma chi la conosce ritiene che la sua decisione finale sarà quella di opporsi al giovane esponente della famiglia italiana che controlla Fiat Chrysler . Il 50% dell’Economist è in mano al gruppo Pearson, che nei giorni scorsi ha venduto il Financial Times ai giapponesi di Nikkei per 844 milioni di sterline e ora vuole cedere anche la quota detenuta nel settimanale finanziario britannico per concentrarsi sulla scolastica e incassare una somma stimata fra 300 e 500 milioni di sterline. Non c’è dubbio che i Rothschild tengano molto all’investimento nell’Economist, che ormai risale a più di settant’anni fa, e non vogliono che il 50% della proprietà passi a qualche azionista non di loro gradimento. È vero che negli ultimi anni il successo dell’Economist si è un po’ appannato, ma il settimanale vanta ancora una diffusione di 1,6 milioni di copie cartacee e online, mentre gli utili sfiorano i 60 milioni di sterline l’anno. Ma a renderlo veramente prezioso è l’allure del suo storico marchio: essere tra i suoi azionisti è la prova di fare parte della vera élite mondiale.
Fin dagli anni 20 del secolo scorso l’Economist ha una governance quasi bizantina che impedisce a un singolo azionista di avere il controllo del settimanale. Al momento l’azionariato è così composto: il 50% è in mano a Pearson, il 21% ai Rothschild, il 4,7% a Exor, il 2% a Bruno Schroder (esponente del celebre gruppo finanziario), l’1% a testa ad alcuni membri della famiglia Cadbury (l’equivalente britannico della Ferrero), mentre il resto è disperso fra una miriade di soci spesso appartenenti alle più importanti famiglie aristocratiche inglesi. I Rothschild si considerano i custodi dell’indipendenza dell’Economist e della sua grande tradizione giornalistica e Lynn Forester de Rothschild, 61 anni, ha detto che la famiglia resterà azionista del settimanale «per tutto il tempo che vivrò». Nel 2008 Lynn de Rothschild è stata una delle maggiori sostenitrici della candidatura di Hillary Clinton. Ma quando la nomination per il Partito Democratico venne vinta da Barack Obama, Lynn, si arrabbiò a tal punto da sostenere il candidato repubblicano John McCain. Nel 2011 fece molto rumore una sua intervista in cui definì Barack Obama «un perdente che non ascolta le persone che potrebbero aiutarlo; altri quattro anni di Obama saranno devastanti per il Paese». Vedremo se la signora riserverà lo stesso trattamento a Elkann.
Marcello Bussi, MilanoFinanza 6/8/2015