varie, 6 agosto 2015
VOCI «Tuttora non so se ho talento, me lo domando anch’io. È quello che si vocifera…» (Francesco Totti)
VOCI «Tuttora non so se ho talento, me lo domando anch’io. È quello che si vocifera…» (Francesco Totti). VECCHIO «Adesso che sono vecchio mi sento molto più libero di parlare. Ci dovrà essere qualche vantaggio nella vecchiaia» (Dino Zoff). EREDE «Dicono che sono l’atleta a cui Federica Pellegrini cederà il testimone. Ma Fede è Fede. La più forte nuotatrice italiana di tutti i tempi. Proverò anch’io a restare sul podio per sei mondiali consecutivi, ma obiettivamente è un’impresa quasi impossibile» (Gregorio Paltrinieri). RABBIA «Dovessi sentirmi in pericolo, non farei l’allenatore. Capisco le critiche, le illazioni e tutto ciò che deriva da un simile tracollo. Ma continuo a sentirmi dentro al progetto Sampdoria. Ho rabbia, voglia di rivincita, tensione e motivazioni» (Walter Zenga). BACCHETTA «Questo torneo ci ha fatto capire che abbiamo molti difetti, in tutti i reparti. D’altra parte, se questa è una squadra che arriva da un decimo posto e 50 gol al passivo, significa che c’è molto da lavorare. Quindi serve tempo, perché non ho la bacchetta magica» (Sinisa Mihajlovic dopo le sconfitte del Milan contro Bayern Monaco e Tottenham). PAPA’ «Cosa vuol dire avere Giuseppe Martinelli come padre? Tanti vantaggi e nessuno svantaggio. Però non correrei mai in una squadra dove c’è lui come d.s., e dove magari sarei anche visto male da qualcuno. Voglio fare la mia strada. Poi se sarò bravo avrò i miei meriti, viceversa i demeriti. Ma senza preconcetti» Davide Martinelli, che oggi cerca l’oro nella crono all’Europeo under 23). SEGNALI «Mi sento bene, la parte bassa del mio corpo è solida, non ci sono punti di domanda su cosa potrò fare. Le gambe sono forti, questa è la differenza rispetto al passato. Nulla è scolpito nella pietra, potrebbe essere la mia ultima stagione, ma non è detto. Tutti quelli a cui l’ho chiesto mi hanno sempre risposto che sarò io a capire quando è arrivato il momento di smettere. E’ molto semplice: mi piace giocare a basket, quando mi renderò conto che non mi diverto più, quello sarà il segnale da ascoltare» (Kobe Bryant, 37 anni). PAURA «La paura in gara è diversa dalla nostra idea di paura, in pista temi di sbagliare frenata, traiettoria, hai paura di perdere, mai quella a cui ti riferisci tu. Il giorno che la provi vuol dire che è arrivato il momento di andare a piedi» (Giancarlo Fisichella).