Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 04 Martedì calendario

Gianni Daniel, 54 anni. Impiegato di banca, sposato, due figli, a detta dei vicini «allegro, solare», una decina di giorni fa era stato sospeso dal lavoro, nella filiale di Volpago della Banca Popolare di Verona, per un accertamento: s’era infatti scoperto che trecentomila euro investiti da decine di suoi clienti erano finiti nel conto di una russa

Gianni Daniel, 54 anni. Impiegato di banca, sposato, due figli, a detta dei vicini «allegro, solare», una decina di giorni fa era stato sospeso dal lavoro, nella filiale di Volpago della Banca Popolare di Verona, per un accertamento: s’era infatti scoperto che trecentomila euro investiti da decine di suoi clienti erano finiti nel conto di una russa. Saputo dell’indagine, l’uomo aveva detto alla moglie che s’era preso qualche giorno di ferie e per un po’ s’era comportato come nulla fosse. La mattina di lunedì 3 luglio disse ai familiari «vado a fare dei lavori nell’orto» e invece andò nella casetta degli attrezzi, legò una corda a una trave, l’altro capo se lo girò attorno al collo, e si lasciò penzolare. A trovarlo appeso fu la moglie, che non vedendolo tornare per pranzo l’era andato a cercare dappertutto. Mattina di lunedì 3 luglio in via dei Fabris a Montebelluna, nel Trevigiano.