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 2015  agosto 02 Domenica calendario

ORGOGLIO IANNONE: «LOTTO COI GRANDI»

Maledetta spalla. «Non sai quanto rimpiango quell’ultima, maledetta uscita al Mugello. Ha cambiato tante cose». Il tono della voce di Andrea Iannone si fa triste quando l’argomento tocca la spalla sinistra, infortunata all’Arrabbiata 2 nei test Ducati di metà maggio. Perché quella che pareva una «semplice» lussazione destinata a guarire in tempi ragionevolmente veloci, di guarire invece non ne vuol sapere. «Purtroppo la situazione non migliora. Sono appena tornato dalla terapia, un’ora tutti i giorni, ho cercato di andare in moto il meno possibile, l’ho fatto sabato e siamo daccapo. Dolore. Sempre».
E quindi servirà operare?
«Lo dicono i dottori, da Catana a Porcellini. In ogni caso dobbiamo arrivare a fine stagione, gestire la cosa. E poi vedremo».
Non sono state grandi vacanze.
«Ho fatto una settimana in Sardegna, in barca con morosa e amici. Tutto molto tranquillo, ho cercato di riposarmi. Però sono preoccupato, non riesco a star sereno come dovrei, perché non so cosa aspettarmi. Maledetta ultima uscita».
Eppure al giro di boa è terzo.
«Abbiamo fatto un ottimo lavoro, sempre in crescendo. Ci siamo amalgamati bene con la squadra, capire il metodo di lavoro è stato faticoso. Ma è solo il punto di partenza, dobbiamo continuare a progredire, anche se con avversari come Honda e Yamaha non è facile».
Lei in Pramac aveva già lo status di ufficiale. Come è cambiata la vita a Borgo Panigale?
«La moto non era diversa, ma il modo di lavorare, le risorse umane, il supporto, è tutto diverso. Oggi lavoro con professionisti incredibili, che sanno come comportarsi coi piloti. Stimo molto Davide Tardozzi (il team manager; n.d.r. ). Da ex pilota dà tranquillità, sa cosa pensi, conosce le problematiche, gestisce le situazioni».
E con Dall’Igna?
«Il rapporto è sempre stato bello, ora è semplicemente migliorato. In questa squadra mi confronto con tutti, posso dire la mia e imparo di più».
Dove deve crescere di più?
«Devi farlo sempre, nella vita in generale. Se ti senti arrivato è l’inizio della fine. Ci vuole sempre l’ambizione di imparare, migliorare».
Sembra stia parlando di Valentino Rossi. Siete amici, le ha dato qualche consiglio?
«Consigli no, ma lui è l’esempio più palese, la sua storia è un’evoluzione continua. Da Vale c’è solo da imparare. E chi come me può correre con lui, può solo dirsi fortunato. Sarà sempre forte, non ci sarà mai un Valentino non al top».
Lo vince lui il Mondiale?
«Difficile da dire. Da piccolo ero suo tifoso e se non fossi in MotoGP lo sarei ancora. Se la gioca».
I tifosi dicono: Iannone non sbaglia più, ottiene il massimo.
«Si legge così, ma resto un pilota che ci prova sempre. Se non sbaglio più è perché la moto di oggi perdona di più».
In ogni caso si sta dimostrando un pilota non solo veloce ma anche capace di usare la testa.
«Ho dimostrato di saper fare entrambe le cose. E sono contento perché finora ho sempre concretizzato e portato a casa il massimo. All’inizio forse avremmo potuto ottenere di più, ma abbiamo pagato l’inesperienza e il metodo di lavoro non ancora ottimale. Ma bisogna continuare su questa linea, senza accontentarci di finire 4°-5° come le ultime gare».
Di cosa va più fiero?
«Sono arrivato a Le Mans dopo l’infortunio che stavo molto male, eppure la gara dopo al Mugello ho fatto il mio miglior risultato, lottando coi migliori, da Rossi a Marquez a Lorenzo».
E lì ha capito che...?
«Che posso essere veloce anche in MotoGP. E che posso affrontare anni importanti aiutando Ducati a diventare competitiva. Questo è il mio terzo anno con loro, ho esordito con la moto più difficile che c’era, passando dalla vecchia gestione alla nuova, risalendo dal fondo della scala. Sono al posto giusto al momento giusto».
Come cambierà la GP15 nelle prossime gare?
«Non cambierà. Le ultime tre piste non sono state facili, ma a Misano s’è visto che siamo tornati al livello di inizio anno».
Deve difendere il suo 3° posto dal ritorno di Marquez.
«Non sarà facile, ma io non voglio pensare a niente, sono concentrato solo su me stesso».
Il voto dopo le prime 9 gare?
«Non sono bravo a dare voti e a scuola non ne prendevo di buoni. Meglio chiedere in Ducati».
Cosa darebbe per essere lei a dare la prima vittoria alla Ducati del nuovo corso?
«Il massimo. Come ogni volta che salgo in moto».
Domenica a Indy festeggerà il suo 26° compleanno.
«E sarebbe il top se...».