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 2015  agosto 02 Domenica calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 50

(Storia, tra scandali e processi, della sottile arte di copiare da Marziale al web)

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QUELL’ARTE CHIAMATA PLAGIO –
Nessuno. «Lo scrittore originale non è quello che non imita nessuno, bensì quello che nessuno può imitare» (François-René de Chateaubriand, 1768-1848).
Calvino. Il barone rampante di Italo Calvino, nato da un racconto di Salvatore Scarpetta una sera del 1950 all’osteria Menghi di via Flaminia, a Roma. Scarpetta raccontò a Calvino di quando bambino, nella California degli anni Trenta, dove viveva con la famiglia, un giorno per scappare a uno scappellotto del padre salì su un albero e vi rimase 34 giorni diventando una vera celebrità.
Arte. «Ridire le cose già dette e far credere alla gente di sentirle per la prima volta, in ciò consiste l’arte di scrivere» (Remy de Gourmont, 1858-1915).
Copismo. Copimismo: religione fondata da Isak Gerson e riconosciuta dalla Svezia nel 2012. Predica la convinzione filosofica secondo cui tutte le informazioni dovrebbero essere distribuite liberamente e senza restrizioni, contro ogni forma di copyright e di proprietà intellettuale, incoraggiando la pirateria di ogni genere.
Analogia. Jules Verne al direttore del «Petit Journal», che nell’ottobre 1867 ha cominciato la pubblicazione a puntate di un racconto intitolato Aventures extraordinaires du savant Trinitus (su un viaggio a bordo di un sottomarino) firmato da Aristide Roger: «Un anno fa ho cominciato un libro che ha per titolo Viaggio sotto le acque. Quest’opera non è ancora uscita solo perché ho dovuto abbandonarla temporaneamente per un lavoro importante… Sia così gentile, signore, da inserire questa lettera nella sua rivista, in modo da mettermi al riparo da qualsiasi reclamo riguardo all’analogia dell’argomento di queste due opere». Ventimila leghe sotto i mari uscirà nel 1870.
Christie. Dieci piccoli indiani (1939) di Agatha Christie: analogie «sconcertanti, a partire dal plot» (Lia Volpati) con L’ospite invisibile uscito negli Stati Uniti nove anni prima e scritto da una coppia di giornalisti, Bruce Manning e Gwen Bristow, marito e moglie di New Orleans. Le otto persone invitate dall’ospite misterioso diventano dieci nella Christie, le morti sono praticamente identiche. Plagio mai denunciato, ma dall’anno successivo all’uscita di Dieci piccoli indiani la coppia di scrittori scompare dalla scena letteraria.
Poeti. «I poeti immaturi imitano; i maturi rubano; i cattivi poeti svisano ciò che prendono e i buoni lo trasformano in qualcosa di migliore o almeno diverso» (Thomas S. Eliot).
Processo. Napoli, 30 aprile 1908, D’Annunzio contro Scarpetta: primo processo della storia italiana sul diritto d’autore, dopo che Marco Praga, fondatore e direttore della Siae e agente di D’Annunzio, ha presentato una querela per plagio e contraffazione contro Eduardo Scarpetta, autore della commedia Il figlio di Jorio, dichiarata parodia della tragedia dannunziana La figlia di Jorio. A difendere Scarpetta si schiera Benedetto Croce, a sostenere D’Annunzio arriva Salvatore Di Giacomo. Aula sempre gremita, grande risalto sulla stampa. Al centro di tutto, una questione fondamentale: può la parodia considerarsi un plagio? La legge alla fine dice no.
Successo. Il caso di Assassin of Secrets, thriller dell’esordiente Q. R. Markham: quando fu messo in vendita su Amazon, nel novembre 2011, con una tiratura iniziale di 6.500 copie, per qualche giorno galleggiò nell’indifferenza più assoluta. Poi, improvvisamente, in poche ore passò dalla posizione di vendita numero 62.924 alla 174. Su internet erano girate voci che Assassin of Secrets era una (brutta) copia di diversi classici del genere, mischiati insieme, fra cui romanzi di Robert Ludlum, di John Le Carrè, di Christopher McCray e persino del ciclo di James Bond. I lettori, invece di denunciare il plagio e rifiutare il libro, si erano precipitati ad acquistarlo.
Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 2/8/2015