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 2015  luglio 30 Giovedì calendario

NULLA «Ho preso il Napoli nel 2004 e ho acquistato il nulla, non c’era più niente, nemmeno i palloni e le magliette

NULLA «Ho preso il Napoli nel 2004 e ho acquistato il nulla, non c’era più niente, nemmeno i palloni e le magliette. Ho dovuto rifondare tutto. Siamo arrivati in Champions, ecco perché dico che siamo la realtà calcistica italiana che è cresciuta maggiormente a livello internazionale» (Aurelio De Laurentiis). OPERAI «Sarà perché arrivo da una famiglia di operai, ma pretendo sacrificio. In tutte le professioni all’aumentare dello stipendio corrisponde un aumento delle responsabilità. Solo nel calcio accade il contrario, e mi pare illogico» (Maurizio Sarri). URLA «Con Balotelli mi sono trovato bene, ma sprecavo molte energie a urlargli dietro. Però mi ascoltava, e questo me lo prendo come punto di merito. Comunque l’attaccante più forte tecnicamente che ho visto al Milan è stato Pato. Un fenomeno vero, talento pazzesco» (Giampaolo Pazzini, da questa stagione al Verona in coppia con Luca Toni). SCOMMESSE «Vogliamo parlare delle scommesse? Di chi si è venduto le partite? Io sarei spietato: se uno sbaglia non deve più fare questo lavoro. Se Donadoni ha fatto il malandrino non deve più far parte del calcio. Invece, tutto scivola. Chi sbaglia si ricicla. E riparte. Ma la gente è stanca. Gli stadi sono sempre più vuoti perché non partecipare è un modo per ribellarsi» (Roberto Donadoni). RIVALITA’ «Il tennis non morirà mai. Può vivere periodi di stanchezza, quello sì. Di questi tempi la rivalità tra Federer e Djokovic, che ormai pare una macchina da guerra invincibile, tiene tutti col fiato sospeso. Ma arriverà un altro che farà fuori il numero uno e torneranno grandi rivalità» (Adriano Panatta). ORIZZONTE «Io e Filippo stiamo bene e non corriamo rischi di logorare il rapporto allenandoci insieme. Però non mi chieda quando ci sposiamo. Il nostro orizzonte si ferma a Rio 2016. Dopo penseremo al futuro. Fino a lì solo nuoto» (Federica Pellegrini parlando del compagno Magnini). PERFEZIONE «C’è una perfezione assoluta, nella realtà. Io, il ginnasta, cerco quella che riguarda la mia sfera. Esiste una posizione agli anelli assoluta. Come ogni perfezione non è raggiungibile da un uomo, ma ci si deve avvicinare al massimo. Mi sono spesso avvicinato al 10, ho avuto 9,87, ma il dieci è la perfezione assoluta, che non è degli uomini» (Jury Chechi).