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 2015  luglio 25 Sabato calendario

DONNE NOZZE E BOTTE E LO CHIAMAVANO AMORE


Una è lesbica e l’altra è etero. Si conoscono dall’università, una a Baylor e l’altra a Tennessee. Una era attratta, «ma non avevo il coraggio di corteggiarla», avrebbe ammesso poi. Fino a quando, nell’estate di due anni fa, si sono trovate a Las Vegas per il raduno della nazionale. È successo l’ultimo giorno. «Siamo andate per negozi», ha raccontato una. «Poi a cena. Poi a vedere uno spettacolo del Cirque du Soleil». Ha detto l’altra: «Non sono gay. Ma lei è diversa».
Brittney Griner, forse il più grande centro nella storia del basket femminile, ha fatto outing subito dopo essere stata scelta al n.l dai Phoenix Mercury nel draft 2013. Glory Johnson, due volte All-Star della Wnba in tre stagioni, è un’ala dei Tulsa Shock. Con una foto su Instagram, nell’agosto scorso, hanno annunciato il loro fidanzamento.
È stato solo il primo segnale di un rapporto destinato a diventare molto pubblico – e non necessariamente per le migliori ragioni. Il 20 aprile Brittney e Glory entrano nella casa acquistata a Goodyear, un sobborgo di Phoenix. Due giorni dopo litigano, si spintonano, si tirano sberle, cazzotti e oggetti di varie dimensioni, si rotolano per terra. Né le due sorelle di Glory né un amico di Brittney riescono a separarle, e alla fine chiamano il 911. La polizia arresta tutt’e due, non potendo determinare chi è l’aggressore, le porta alla prigione della contea di Maricopa e prende le loro foto segnaletiche.
Passata la notte, mettono un romantico selfie su Instagram: «Va tutto bene e siamo dispiaciute per quel che è successo». Il 28 aprile Griner si dichiara colpevole di schiamazzi e molestie, accetta di seguire un corso contro le violenze domestiche al termine del quale (se nel frattempo non è recidiva) l’accusa verrà archiviata. Johnson sostiene di essere non colpevole.
L’8 maggio si sposano in un resort sulle montagne attorno a Phoenix. Brittney è in completo giacca e pantaloni beige, camicia bianca, farfallino e Converse bianche. Glory ha un vestito a coda, con lungo velo di raso. Sono presenti parenti, amici e le madri, ma non i padri.
Il 2 giugno Sports Illustrated pubblica un’intervista in cui Johnson sostiene che nella rissa ha subito anche una commozione cerebrale. Ma aggiunge che i suoi sentimenti per Brittney non sono cambiati, anzi: hanno incontrato «i medici che si occupano di fertilità per pianificare la nostra famiglia». Due giorni dopo, i Tulsa Shock annunciano che Johnson mancherà la stagione perché è incinta. Passano 24 ore e il sito di gossip TMZ pubblica la notizia che Griner ha presentato al tribunale della contea di Maricopa la richiesta di annullamento del matrimonio, basato su “frode e coercizione” e accettato in seguito alle “minacciose dichiarazioni” di Johnson. In un successivo comunicato, specifica che la decisione è consensuale e dice di aver tentato senza successo di rinviare la cerimonia: «Andare avanti comunque è stato un errore». L’agente di Glory diffonde un controcomunicato in cui la sua cliente si dichiara «sorpresa e colpita»: «Ama Brittney e ha fatto l’enorme sacrificio di aspettare un bambino, mettere da parte la sua carriera e investire sulla loro relazione e il loro futuro». Il 29 giugno, Johnson chiede allo stesso tribunale 20.000 dollari al mese di assegno di mantenimento e 10.000 di anticipo sulle spese legali. La prima udienza per discutere entrambe le istanze è fissata al 17 agosto.