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 2015  luglio 29 Mercoledì calendario

GUARIN: «AVETE VISTO CHE ACQUISTI? FIDATEVI DI NOI» – 

Guarin sta bene e va a caccia della continuità. «Cercherò di avere meno pause, ma è sempre un problema di collettivo. Anche come squadra dobbiamo essere più costanti».
Nel derby l’abbiamo vista caricare il destro da fuori, poi preferire allargare il gioco. Ha ripensato a quel bolide sul palo contro la Lazio che a maggio le è costato uno stiramento alla gamba destra?
«Non più di tanto. Però è vero che nel ritiro di Riscone avevo avuto una piccola ricaduta, quindi meglio non forzare».
Per quell’infortunio ha dovuto saltare la Copa America.
«E mi è costato tantissimo. Sarebbe stato fondamentale condividere quell’esperienza con la Colombia. Soprattutto visto che le cose non sono andate bene».
Sia in Cile che col Bayern ha fatto un figurone Murillo.
«Una sorpresa per gli altri, non per me. Io ho visto il Jeison che conosco. Aggressivo, veloce, d’aiuto anche in fase d’avvio della manovra. Ha solo 24 anni, ma è un leader naturale».
Un giudizio sugli altri nuovi?
«Montoya viene dal Barcellona. Miranda è un top, ci darà esperienza e mentalità vincente. Che si esprime ogni giorno in allenamento, non solo in partita. Kondogbia è giovane, ha vinto poco ma ha una fame pazzesca e sa bene cosa voglia dire indossare una maglia storica come la nostra».
Certo che siete una bella babele di lingue. Questo può rendere più complicata la formazione di un vero gruppo?
«Più della lingua contano i valori. Con il carattere e i fatti si cementa uno spogliatoio. Qui vedo soltanto bravi ragazzi».
Forse fin troppo bravi. Crede che manchi un vero leader?
«No, se le cose girano tutti diventano leader».
Magari lei per primo. Infatti è entrato nella lista dei candidati che qualcuno pensa prenderanno la fascia di Ranocchia.
«Il nostro capitano è Andrea, se lo merita. Se Mancini, che decide, mi consultasse non mi tirerei indietro, ma vorrei essere certo che non ci siano problemi con Nagatomo. Per anzianità, il secondo è lui. Però il problema non credo si porrà».
In tutta la Serie A, quale è sinora il miglior colpo di mercato?
«Jovetic ha già firmato? Ci ho già giocato contro. Ha grande personalità ed è micidiale nell’uno contro uno».
Su quale compagno della vecchia rosa invece punterebbe per la prossima stagione?
«Kovacic. Ha già fatto vedere grandi cose, ma non è ancora esploso. Con attorno la squadra giusta, può diventare un crack. A prescindere dal ruolo in cui sarà impiegato. Il vero Mateo non si è ancora visto».
Come si spiega il fatto che nelle ultime 2 stagioni ogni volta che avreste potuto dare una svolta vi siete persi?
«Credo sia un problema mentale. Lasciateci vincere 2 o 3 gare di seguito e cambierà. Troveremmo la convinzione che siamo da primi posti».
Perché i tifosi dovrebbero credere che sia la volta buona?
«Perché questo momentaccio non da Inter non può durare ancora. Perché è stato fatto un gran mercato, malgrado i paletti dell’Uefa. Perché ora Mancini e la società ci hanno dato obiettivi ben precisi».
A proposito del tecnico, quanto peserà il fatto che abbia iniziato il suo lavoro già da luglio?
«Fa tutta la differenza del mondo. Ha carisma ed esperienza. Ora che ha scelto i suoi uomini, può indicarci la strada per tornare ai vertici».
Si aspettava un mercato così?
«Sì. Conoscendo Mancini sapevo che ci saremmo rinforzati. Bisogna dire grazie a Thohir per lo sforzo compiuto».
Qualcuno deve partire, e come ogni estate si fa il suo nome. Le fa piacere perché vuol dire che è forte o le dà fastidio sapere di non essere incedibile?
«Tecnico e società non mi hanno mai detto di volermi cedere. Sono soltanto voci».
Nel caso, in quale campionato preferirebbe giocare?
«La Premier League. Ma anche nella Liga mi troverei bene».
E se a chiamarla fosse la Juve?
Momento di incertezza. «Se continuassi a sentire la fiducia dell’Inter, direi di no».
Ora che hanno perso Pirlo, Vidal e Tevez, i bianconeri sono un po’ meno lontani dalla concorrenza?
«La Juve non sarà più la stessa, ma aver vinto per anni fa di loro comunque i favoriti. Anche se il mercato dice che sono un po’ più vicini».
Il Milan invece dal campo che impressione le ha fatto?
«Stanno costruendo una buona squadra. Bacca è potente, veloce, impressionante in attacco. Si muove benissimo anche senza palla, perciò in area riceve sempre tanti palloni».
Più pesante il suo arrivo o quello di Mihajlovic?
«Entrambi. Ho sempre stimato Sinisa, anche da giocatore».
Firmerebbe per il terzo posto?
«No» secco. «Diciamo che dobbiamo tornare in Champions. Parlare di scudetto ora sarebbe esagerato. Zitti e pedalare».
Stare fuori dalle Coppe può aiutarvi?
«Giusto perché avremo testa e gambe solo per il campionato, ma non giocarle mi fa arrabbiare. Sono sempre grandi manifestazioni».
Quanto può aiutarvi avere un Palacio sano e riposato?
«Tantissimo. Rodrigo è sempre stato tra le anime silenziose del gruppo. Con i suoi gol e con il sacrificio anche in difesa».
Con Jovetic e forse Perisic, anche lui dovrà lottare per una maglia. Come lei con Brozovic.
«Ben venga una sana competizione. Con due giocatori forti per ruolo, saremo tutti stimolati a dare il massimo».