Stefano Arcobelli, La Gazzetta dello Sport 29/7/2015, 29 luglio 2015
CAGNOTTO, L’ORO DELLA VITA
La magia d’oro dal trampolino. E quel pianto liberatorio, quei baci al mondo della perfettissima Tania. Non c’era modo migliore per la Cagnotto che sublimare una vita dal trampolino con il titolo iridato: operazione non riuscita neanche a papà Giorgio ma soltanto a Klaus Dibiasi troppi anni fa. Non c’era occasione migliore per la doppia figlia d’arte che sfruttare il «metro» cioè il piccolo trampolino, per chiudere una rincorsa appassionata e tenace, lunga 15 anni e scavalcare le cinesi. Spezzare l’incantesimo, sfatare un tabù, dimostrare che anche a 30 anni niente diventa impossibile davanti a tanta classe, e tantissima testa.
QUEI 10 CENTESIMI Contro He Zi, che due anni fa le aveva negato questa gioia per l’inezia di 10 centesimi di punto; e contro Shi Tigmano, l’emergente che fino all’ultimo tuffo ha tenuto sospeso il suo respiro. A capo di due giornate talmente stressanti da non dormirci, Tania s’è liberata del complesso cinese per trasformarsi in una fenomenale Tan. Fredda, precisa e concentrata come una cinese. Ansiosa, fantasiosa e feroce come un’italiana, la prima ad approdare ad una finale mondiale ed olimpica. La classe delle asiatiche si è confusa con quella della bolzanina in una specialità che non fa parte dei Giochi ma acrobaticamente ha la sua cifra. C’è persino più adrenalina, e non ci sono né tempo né tempo per raddrizzare un errore.
Impeccabile Dopo il doppio e mezzo avanti carpiato, Tania ha capito che stavolta, dopo una vita ad avvicinarsi alle formidabili cinesine, avrebbe potuto non più stare alle loro spalle, ad inseguire le micidiali macchine del tuffo, ma sarebbe stata premiata con un titolo che è un omaggio alla carriera: arrivato in coda ma nel momento giusto, persino dopo una delusione dal sincro che avrebbe potuto abbatterla nel morale. Anche nella sua reazione vincente, Tania ha dimostrato tutta la sua bravura. E grandezza. Aveva 14 anni quando debuttò ai Giochi di Sydney, e ne avrà 31 a Rio, dove ci arriverà per colmare l’ultimo casella della sua carriera: il podio olimpico che le sfuggì per due volte a Londra 2012. Quelle lacrime drammatiche per i quarti posti beffardi fanno adesso da splendido contrasto alle lacrime di gioia di Kazan, dove s’è compiuta un’impresa, dove s’è completata una favola, dove s’è interrotta la striscia d’oro della più grande scuola del tuffi al mondo: quella della Cina. E dove, invece Tania ha allungato la striscia di medaglie consecutive ai Mondiali: da 6 edizioni, cioè da Montreal 2005, la Cagnotto non è mai tornata a mani vuote: solo Federica Pellegrini nel nuoto ha infilato una simile striscia di medaglie consecutive.
COME FEDE Ora Tania emula anche la Fede d’oro. Se le due medaglie di Roma 2009 furono le più sofferte per l’attesa che c’era in casa, questo oro di Tania in Russia si trasforma nel trionfo che fa sbilanciare Dibiasi: «Le sequenze di Tania sembrano quelle di Greg Louganis: lui in qualsiasi momento era perfetto. Me l’ha detto mia moglie Laura: dopo 40 anni era ora che Tania vincesse un altro oro. Lei è mi ha commosso e la vedo sempre più forte, già dal doppio e mezzo avanti di partenza, ora il rovesciato lo alza moltissimo e tutti ci fanno i complimenti. La sua rincorsa è elegante e fluida, pulita».
PAPA’ GIORGIO Tania è l’orgoglio di papà Giorgio, che trova persino l’imperfezione: «Se avesse eseguito l’uno e mezzo rovesciato della qualificazione sarebbe stato il massimo. Ha sporcato...un pochino l’entrata ma sono usciti gli 8 ed ha condotto una gara perfetta. L’ho vista muoversi con la faccia giusta dal trampolino e ormai ho imparato a conoscerla anche dal ghigno. Dava buoni segnali ma fino all’ultimo tuffo che qualche volta sbaglia anche da 3 metri, ho temuto. Ora vorremmo battere le cinesi dai 3 metri olimpici, ma questo è stato un primo importante segnale. Le cinesi restano le più brave, noi non possiamo competere con il loro pacchetto». Ma noi abbiamo Tania che, come rivela Oscar Bertone, per battere le cinesi le ha studiato alla tv per superare alcuni difetti come la presa nel triplo e mezzo avanti: «Da Guo Jingjing e Wu Minxia ha imitato il tipo di presa più veloce e meno faticoso, lei l’ha assimilato e adesso fa rotazioni più agevoli. Tutto questo a 30 anni. Il secondo tuffo di oggi è stato lo spartiaque. Il mio ruolo? Come dice Giorgio la chiave è non fare danni». Al resto di pensa Tania, la «fantastica Tania» per la quale a casa da sola mamma Carmen urlava impazzita di gioia. Cagnotto per tutti.