Andrea Giacobino, ItaliaOggi 28/7/2015, 28 luglio 2015
GIOVANNI CONSORTE NUOTA CONTROCORRENTE
Non è facile per Giovanni Consorte riemerger da anni di perdite della sua Intermedia Holding (Ih). L’assemblea dei soci chiamata pochi giorni fa ad approvare il bilancio 2014, infatti, ha registrato il voto contrario o l’astensione dei rappresentanti di circa il 30% del capitale. Ma è comunque passata la linea di destinare a riserva l’utile di quasi 2 milioni di euro, riportando la perdita complessiva al di sotto del limite del terzo del capitale, ovvero a complessivi 60,1 milioni di euro.
Del resto il 2012 e il 2013 si erano chiusi con un rosso non ripianato complessivo di 61 milioni e l’assemblea di bilancio dello scorso anno aveva rinviato ogni decisione sullo squilibrio patrimoniale.
Il profitto 2014 si deve quasi interamente all’iscrizione in bilancio di 9,4 milioni di crediti per imposte anticipate, generatesi in conseguenza delle perdite e svalutazioni dell’ultimo biennio. La relazione sulla gestione firmata da Consorte spiega che l’uso di imposte anticipate permette, oltre al risultato positivo d’esercizio, “una stabilizzazione del patrimonio depurato da latenti svalutazioni, minusvalenze e accantonamenti a oggi note pari a circa 7,4 milioni”, insieme ad “una situazione positiva nel rapporto con le banche creditrici”. La posta bilancistica è evidenziata dal revisore Mazars e dal collego sindacale, mentre l’Organismo di vigilanza di Ih “ha ritenuto opportuno sospendere la proprio attività” in attesa di conoscere se e quando la società provvederà “ad aggiornare il modello organizzativo”.
Ciò detto durante lo scorso anno Ih ha cercato di comprimere i costi, risolvere alcuni contenziosi legali e ristrutturare il debito, oltre a recuperare crediti; tutte misure che hanno consentito di eliminare fideiussioni per un valore di circa 90 milioni. Le misure hanno coinvolto tutte i tre settori di attività a cominciare dall’immobiliare dove, ceduti alcuni asset, residuano debiti ipotecari per 45,3 milioni a fronte di incasso di affitti per 2,5 milioni. Interventi anche sul comparto delle rinnovabili, con investimenti per 20,4 milioni che si sommano a 34,8 milioni di finanziamenti bancari. Infine le partecipazioni di minoranza nei settori dei servizi finanziari e industriale, asset comunque tutti da dismettere dopo che nel 2014 sono state vendute le quote in International Renting, BancAssurance Popolare Danni e Ntc Mediazione Creditizia. Il nuovo piano quinquennale 2015-2019 prevede la cessione di altri attivi e un’ulteriore razionalizzazione: una strada tutta in salita.
Andrea Giacobino, ItaliaOggi 28/7/2015