Corinna de Cesare, Corriere della Sera 28/7/2015, 28 luglio 2015
DRACMA
Due mesi fa era lui, capo delle Finanze greche, a registrare le conversazioni dell’Eurogruppo di Riga mandando su tutte le furie Bruxelles. Ieri Yanis Varoufakis è passato dall’altra parte della barricata: i 23 minuti di telefonata con un gestore di hedge fund, in cui l’ex ministro spiega il piano B per tornare alla dracma, sono stati pubblicati online. Il controllo dei suoi uffici, si lamenta al telefono, era nelle mani della troika. Per questo «avevamo deciso di violare (to hack, ndr) il software del mio ministero, per copiare il codice del sito web del sistema fiscale su un altro computer in modo da progettare il sistema di pagamento parallelo. Che «al momento giusto si sarebbe convertito nella nuova dracma». Ieri la registrazione è stata pubblicata dall’OMFIF (Official Monetary and Financial Institutions Forum), in accordo con Varoufakis. Per ristabilire la verità, ha fatto sapere lui. Mentre le opposizioni in parlamento chiedevano ad Alexis Tsipras se fosse a conoscenza di quella che fino a poche ore prima sembrava fantapolitica. La registrazione è datata 16 luglio 2015, quando Varoufakis non era più ministro, e il piano risale a dicembre 2014, prima che Tsipras salisse al governo. Ma sarebbe stato lui, dice Varoufakis, a dare luce verde allo studio del piano B. Mai arrivata invece, continua l’ex ministro nella conversazione, l’autorizzazione di Tsipras alla fase due.