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 2015  luglio 25 Sabato calendario

ZAPATA: «A UDINE IMPARERO’ DA DI NATALE»

Né l’ex compagno di squadra Higuain, né il connazionale Falcao. «Ma Zlatan Ibrahimovic e Didier Drogba. Sono loro i miei calciatori preferiti». Duvan Zapata, l’attaccante colombiano che fa sognare i tifosi dell’Udinese, esce subito dagli schemi quando parla dei suoi modelli. Non ha ancora vestito la casacca della nazionale maggiore, dove il reparto punte, con Falcao, Bacca, Gutierrez e Martinez è particolarmente affollato, ma solo quella dell’Under 20 con la quale disputò il Mondiale, ha fatto per due anni il vice Higuain, soffrendo come un cane in panchina, perché ogni volta che Rafa Benitez lo mandava in campo lui segnava. Una media impressionante nel rapporto gol-minuti giocati, uno ogni 105’. Ora si appresta a imparare altri trucchi da un certo Totò Di Natale, bomber «alla pummarola» che di gol ne ha segnati a caterve e continua a inseguire record. Ma Zapata ha le idee chiare e, scortato dai due agenti argentini, Schena e Villareal, mette le cose in chiaro: «Non dico che parto titolare, ma sono a Udine per guadagnarmi spazio. Ho voglia di giocare. Tante squadre mi volevano (Sassuolo, Samp e Toro in A e due squadre di Bundesliga e Liga, ndr ), ma l’Udinese ci pensava da tempo. Me lo ha detto un compagno dopo la partita di Coppa Italia. Abbiamo deciso io e il Napoli. Starò qui due anni (in prestito, ndr ) pensando solo a far bene, a segnare tanti gol e a conquistarmi, magari, la Nazionale».
FAMIGLIA E FETTUCCINE Zapata entra nel nuovo stadio con i seggiolini colorati e resta meravigliato. Udine lo tenta. «È più tranquilla di Napoli, vivevo a Posillipo. Adoravo la pizza, ma soprattutto le fettuccine al salmone e una verdura, il platano, che trovavo al mercato vicino alla stazione. Ma so che qui starò bene. Non ho parlato con Armero, né con Muriel, ma con mio cugino Cristian Zapata, quello del Milan». Si sa che l’unica tentazione di Zapata sono le patatine fritte, ma non certo la vita mondana... Insomma, scordatevi un clone di Armero o di Muriel. «So che Pablo ha sbagliato, ma è un essere umano. Io sono tranquillo. A 24 anni ho già un famiglia: mia moglie Diana, e i piccoli Dantzel, la femmina di 3 anni e Dayton, il maschio, di uno».
COLPO DI TESTA Poi di nuovo a parlare di calcio, a spiegare che la specialità è il colpo di testa. «Sì, di testa sono forte, ma mi adatterò alle decisioni dell’allenatore cercando l’intesa con i compagni. Vedendo Di Natale mi rendo conto di avere accanto un giocatore di alto livello che è il simbolo di questa società. Imparerò da lui, come ho imparato da Higuain guardandolo ogni giorno. Soprattutto i movimenti dentro l’area». Logica la domanda sui rigori che fa sclerare il Pipita. Zapata ride. «A Napoli non ero nella lista dei rigoristi, ma qui vorrei diventare il vice Di Natale». In Italia lo ha portato Benitez, su suggerimento dell’argentino Pellegrini. «Gli devo tanto, anche se non ho giocato molto. Grazie a lui ho conosciuto l’Europa, la Champions, la serie A. Dove ritroverà il connazionale Bacca e forse l’idolo Ibra: «Se giocheranno assieme saranno una coppia importante, ma devono farlo capire a tutti quanti».