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 2015  luglio 24 Venerdì calendario

TURBOLENZE

«Cassano crea turbolenze? Ho trovato un ambiente molto sereno, di turbolenze se ne occupano i meteorologi, qui non ci sono problemi. È chiaro che l’ultima parola è mia, io sono il proprietario e qualsiasi calciatore prendo, o il mio staff decide di prendere, sono calciatori giusti per il progetto Samp. Basta con questa “tarantella” di Cassano, pensiamo all’Europa» (Massimo Ferrero).

SOFFIARE «Mi è sempre piaciuto Dunga, perché sapeva soffiare il pallone agli avversari e poi riusciva a difenderlo» (il centrocampista brasiliano del Napoli Allan).

NO «In Argentina prima, in Francia poi ho ricevuto solo no. Ma non mi sono mai arreso. Ricordo gli anni trascorsi in Guadalupa, sognando un sì in arrivo dalla Francia, invece ogni volta arrivava una risposta negativa» (il centrocampista argentino del Genoa Tino Costa).

PANCHINA «Se Zamparini mi chiedesse di venire in panchina con me non ci sarebbe problema, sarei felice. Ma non lo fa, perché fa già fatica a vedere il primo tempo…» (Beppe Iachini).

VINO «Negli ultimi mesi, tra Giro e Tour, ho dovuto rinunciare alle feste, a passare tempo con gli amici, a tante cose, anche a quella di non bere neppure un bicchiere di vino in un mese. Ho vissuto solo e unicamente per la bicicletta» (Alberto Contador).

ADRENALINA «Amo il nuoto, mi piace sacrificarmi, lo faccio per me stesso, vivere l’adrenalina di una gara veloce come i 100 è per puro spirito di competizione, spero di regalarmi davvero un gran finale di carriera al 100% della condizione» (Filippo Magnini).

APPRENDISTATO «Fare ciclismo non è facile. La frustrazione mi ha reso arrabbiato. Devo imparare a essere più costante in tutte le tappe per diventare il campione del Tour. Sto facendo l’apprendistato: per competere con i migliori è ancora presto, preferisco rimanere umile» (il talento francese Romain Bardet, vincitore della tappa del Tour di giovedì scorso).

SOGNI «L’Nba è un sogno che rimane nel cassetto. Prima ho bisogno di confrontarmi e dimostrare qualcosa d’importante in Europa» (Alessandro Gentile).

PORTE «A me la Serie A non manca proprio. E nemmeno la vita di allenatore di club. Quell’esperienza l’ho completata con enormi soddisfazioni. Tengo aperta la porta per una Nazionale, ma ho seri dubbi. Quelle forti, ormai, scelgono tecnici di casa» (Marcello Lippi).