Piero Messina e Maurizio Zoppi, L’Espresso 24/7/2015, 24 luglio 2015
I CONTI AFFONDANO
Otto miliardi di euro. È questo il deficit che la Regione Sicilia avrà accumulato entro la fine dell’anno. Un disavanzo che rischia di crescere ancora, perché nelle casse dell’ente entrano sempre meno soldi. E potrebbe avere ripercussioni sulla solidità finanziaria nazionale. L’allarme sulla situazione dei bilanci è riportato nei rapporti della Corte dei Conti. «È necessario e improcrastinabile sottoporre il bilancio regionale a un piano triennale di rientro concordato con il governo centrale», ha dichiarato a inizio luglio Maurizio Graffeo, il presidente dei magistrati contabili che vigilano sulla Sicilia, parlando di «grave emergenza e progressivo deterioramento dei conti».
Per riuscire ad arginare l’emorragia nel 2011 è stato annunciato un piano di riordino della normativa regionale. Ma nonostante il cambio di giunta con l’arrivo del governatore Rosario Crocetta, non è mai stato formalizzato.
La voce più importante nella spesa è la sanità, il settore dove Lucia Borsellino ha cercato di introdurre nuovi criteri e rispettare le regole nazionali della spending review: ogni anno servono più di nove miliardi. L’ultimo mutuo chiesto al ministero dell’Economia - un miliardo e 776 milioni di euro con rate fino al 2045 - servirà soprattutto per pagare l’arretrato delle aziende sanitarie con gli istituti di credito, pari a quasi un miliardo.