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 2015  luglio 24 Venerdì calendario

Roma e il super-barbaro che nella società liquida si getta ciucco nelle fontane– Un nuovo spettro si aggira per la Città Eterna, suscitando il terror panico di affittacamere, proprietari di bed and breakfast, pub e pizzerie; poi automobilisti, conducenti di mezzi pubblici, vigili urbani, agenti delle forze dell’ordine

Roma e il super-barbaro che nella società liquida si getta ciucco nelle fontane– Un nuovo spettro si aggira per la Città Eterna, suscitando il terror panico di affittacamere, proprietari di bed and breakfast, pub e pizzerie; poi automobilisti, conducenti di mezzi pubblici, vigili urbani, agenti delle forze dell’ordine. Magari anche l’incubo degli operatori della Nettezza urbana, non i più solerti del mondo, nonché di infermieri, medici e guidatori di autoambulanze; di sicuro - e si arriva alla foto che si vede qui sotto - anche un problema non da poco per i tutori del patrimonio artistico e più in generale per chi ama le straordinarie bellezze di Roma. Dove per la verità vandali non sono mai mancati. Sennonché - e per quanto le generalizzazioni siano quasi sempre foriere di abbagli - nell’immaginario capitolino il nuovo e terrificante super-barbaro ha preso a identificarsi nello studente americano ubriaco, prototipo di ogni devastante nequizia. Qui, a piazza Navona, alle tre di notte, se ne sono raccolti cinque esemplari, davvero molto euforici. Forse sarà stato il caldo, o il plausibile effetto di qualche pub-crawl o tour alcolico pianificato con tanto di appoggi logistici, coupon di sbronza garantita e provvisori tatuaggi di riconoscimento. Sta di fatto che hanno scavalcato la pensilina, si sono denudati ed eccoli che salutano ed esultano nell’acqua fresca della fontana dei Quattro Fiumi. Nulla induce a pensare che i ragazzi sapessero di trovarsi immersi nel luogo dove il genio di Bernini si mostra all’apice della sua barocca, simbolica ed esoterica perfezione. Ma qualcosa, oltre all’alcol trangugiato o all’esibizionismo molesto, deve averli inconsapevolmente attirati proprio in quell’angolo liquido, abbandonati dentro uno splendore più forte della fragilità di qualunque monumento. Lo scatto, girato sui social, è imperfetto. Eppure, avendo come fondale la bianca facciata di Sant’Agnese, fa onore alla geometrica, meravigliosa inventiva di Borromini. Come dire che gli studenti americani ubriachi - esempio da non imitare - riscattano e riconciliano la storica inimicizia dei due grandi architetti. E Roma resta più bella di qualsiasi bruttura.