Tommaso Labranca, Oggi 22/7/2015, 22 luglio 2015
LENNON E YOKO ONO
Julia Smith fu colta dalle doglie in una notte di bombardamenti del 1940 mentre Liverpool era immersa nel buio del coprifuoco. Mary, sua sorella, per portarla in ospedale dovette cercare la strada approfittando dei bagliori delle bombe. Fu un miracolo se quella notte nacque John, figlio di Julia e Alfred Lennon. Coppia immatura e sciagurata al punto che a far crescere il loro figlio penserà zia Mary.
In quello stesso momento, Yoko, sette anni, arrivava per la prima volta a New York, dove il padre Eisuke Ono, un banchiere giapponese, era stato trasferito.
John crebbe nell’ambiente provinciale di Liverpool, tra i boyscout, il malinconico cortile di un orfanotrofio chiamato Il campo delle fragole e stradine in cui abitavano zitelle solitarie che raccoglievano il riso nelle chiese dopo i matrimoni. Yoko fu educata secondo la rigida divisione per classi nipponica, in una famiglia molto ricca in cui il patrimonio si intrecciava alla nobiltà dei samurai.
John voleva qualcosa di più, suonava la chitarra e, tra gli sberleffi di chi aveva vicino, ripeteva: «Perché nessuno mi ha ancora scoperto? Ma non si accorgono che sono il più brillante dell’intera scuola?».
Yoko, tornata definitivamente a New York, divenne la pecora nera della famiglia perché, seguendo il proprio istinto artistico, iniziò a frequentare musicisti e pittori che i genitori, scandalizzati, consideravano di ceto inferiore al suo.Due storie diverse, due percorsi diversi, una cosa in comune: John e Yoko erano testimoni e divennero protagonisti del grande terremoto culturale prodotto dal rock nel Novecento: distruzione delle barriere sociali, liberazione sessuale, parità tra i generi. Tutto veicolato attraverso la musica.
Quando i due si incontrano sono già adulti. John Lennon è uno dei Beatles, il gruppo musicale più famoso della storia. Ha alle spalle un matrimonio infelice con Cynthia Powell, conosciuta a scuola e messa incinta, secondo Lennon, «a causa di troppo whisky e del fatto che ai tempi non era facile procurarsi la pillola». John la sposa frettolosamente nel 1962, la lascia spesso sola, tradendola continuamente. E quando torna a casa è geloso fino alla violenza fisica.
Y
oko Ono ha intrapreso la strada di artista concettuale nel gruppo Fluxus. I critici per lo più disprezzano ancora oggi il suo lavoro. Brian Sewell, che può essere considerato il corrispettivo inglese del nostro Sgarbi, dirà di lei: «Non ha prodotto mai nulla. È una dilettante piena di soldi che sfrutta la fama degli altri. Avete mai visto le sue sculture? Sono disgustose.» Lo stesso Lennon disse d’altronde: «Yoko è la più famosa tra gli artisti sconosciuti: tutti conoscono il suo nome, ma nessuno sa precisamente cosa faccia». Yoko era stata sposata due volte: con un musicista sperimentale giapponese e con un jazzista americano.
lui la invitò a casa
Esistono versioni contrastanti sul primo incontro tra John e Yoko. John lo raccontava così : «Era il 9 novembre del 1966. Stavo visitando una galleria d’arte dove c’era un’installazione. Dovevi salire una scala a pioli in cima alla quale c’era scritta una parola: YES. Allora decisi che volevo conoscere l’autrice. Se ci fosse stato scritto NO, penso non l’avrei fatto. Yoko era in galleria e stava dando gli ultimi tocchi a un’altra opera, un pannello bianco su cui i visitatori dovevano infiggere un chiodo, fino a riempirlo. Lei non mi conosceva. Nel suo mondo di sperimentazione non c’era spazio per i Beatles. Le dissi che avrei voluto infiggere il primo chiodo, ma lei non me lo permise. Se proprio volevo, dovevo darle 5 scellini. Così raggiungemmo un accordo: avrei infisso un chiodo immaginario in cambio di 5 scellini immaginari.»
Dopo un paio di mesi i due si incontrano di nuovo perché Lennon ha deciso di finanziare una mostra personale di Yoko. Per questo motivo la giapponese comincia a telefonare e vedere John con una tale frequenza che Cynthia si insospettisce. John risponde evasivamente: «Oh, è solo una pazza giapponese che cerca di spillarmi soldi per finanziare una sua cretinata concettuale». Cynthia ci crede e parte per una vacanza in Grecia, mentre Lennon, con la casa libera, invita Yoko. I due trascorrono l’intera notte registrando urla e follie musicali che sarebbero finite nel loro primo album sperimentale, Two Virgins. Dopo di che fanno l’amore fino all’alba. La cosa si ripete e quando Cynthia torna a casa trova Yoko che indossa il suo accappatoio e fa colazione con John.
non ottiene l’affidamento di julian
Cynthia decide di restituirgli pan per focaccia e tradisce John con un amico comune. Lennon dapprima chiede il divorzio accusando Cynthia d’adulterio. Alla fine è lui a essere imputato di adulterio e il divorzio avviene. John è costretto a pagare cospicui alimenti a Cynthia, rinunciando anche alla custodia del figlio Julian.
Da quel momento Lennon cambia atteggiamento verso le donne: «Prima di incontrare Yoko ero particolarmente sciovinista nei rapporti con le donne. Mi comportavo da padrone». Adesso nella sua vita è entrato un nuovo padrone: Yoko Ono.
A chi è abituato a pensare alle donne giapponesi come geishe remissive bastano cinque minuti accanto a Yoko per cambiare opinione. La stessa artista spiegò una volta che la componente fredda e dura del suo carattere si era forgiata quando, per sfuggire agli estesi bombardamenti su Tokyo nel 1945, dovette sfollare con la famiglia in una zona montuosa portando con sé solo pochi oggetti che poi barattarano in cambio di riso. Ma la cosa che più segnò Yoko furono gli atti di bullismo subiti dai coetanei locali che non comprendevano i suoi modi educati, da bambina ricca.
cancellò le sue radici pop
È facile vedere in Yoko Ono la causa principale della crisi dei Beatles, la donna che aveva cancellato in Lennon ogni radice pop per trasformarlo in un guru della sperimentazione. In realtà non è così. Tra i Beatles si erano già create forti divergenze. Iniziava a cedere la coesione nel quartetto e gli odi interni si propagano anche alle relazioni esterne. È certo che gli altri tre Beatles odiano Yoko e Paul McCartney più degli altri.
John però non demorde, arrivando a infrangere una regola ferrea: nessuno era mai stato ammesso in studio mentre i quattro registravano. Yoko è la prima a farlo e da presenza silenziosa diventa sempre più invadente. John si fida ciecamente di lei, convinto che gli avrebbe risolto tutti i problemi esistenziali e artistici. In realtà Ono sta solo causando altre difficoltà, come quando, per sottrarre John dall’influenza dei Beatles, lo costringe a trasferirsi definitivamente negli Usa dopo essersi sposati il 20 marzo 1969 a Gibilterra. Quasi un luogo simbolo, il punto in cui l’Europa finisce e inizia l’oceano che porta in un altro mondo. Perché una coppia fuori dai canoni borghesi come John e Yoko decide di sposarsi con una cerimonia ufficiale?
N
on è un controsenso? Fu lo stesso Lennon a rispondere a questa domanda. «Ci siamo sposati in quel modo perché abbiamo scoperto di essere romantici. Certo, abbiamo pensato a lungo all’inutilità del pezzo di carta che un tizio ti dà per confermare che si è insieme. Eppure quando ci hanno dato quel pezzo di carta ci siamo emozionati. Pensa cosa sarebbe stato se avessimo trovato un bravo sacerdote che celebrasse le nozze, cosa che non siamo riusciti a fare per questioni di tempo».
Anche due rivoluzionari come John e Yoko di fronte all’ufficializzazione del loro rapporto si scoprono cuori teneri. Al punto che la gelida giapponese si scioglie in lacrime alla fine della cerimonia.
quei disegni censurati
Presto, però, tornano quelli di prima e pubblicano una serie di 14 litografie, intitolata Bag One, in cui ritraggono scene del loro viaggio di nozze. Sono disegni molto espliciti e alcuni vengono censurati e sequestrati. Producono anche dischi che lasciano allibiti fan e critici, pieni di urla, dialoghi, rumori, battiti caridaci. Il perbenismo originale dei quattro melodiosi baronetti, uguali nelle giacche e nelle acconciature, è ormai sepolto. Raggiunti gli 80 anni Yoko ha ammesso: «Nessuno dei due si era reso conto che il nostro incontro sarebbe stato un male per entrambi».
E per i primi tempi è proprio così. I due artisti si rovinano a vicenda tra droghe pesanti, superlavoro, esaurimenti nervosi, cure assurde e diete bizzarre. Per non parlare degli effetti prodotti dal vivere sempre sotto i riflettori. John e Yoko sanno di essere una coppia che ingolosisce i tabloid scandalistici sempre a caccia di dettagli sulla loro vita privata. A volte si concedono, come quando organizzano dei bed-in, accogliendo nella loro camera i giornalisti per parlare di istanze pacifiste stando nudi sul letto.
Altre volte si tutelano al punto che i loro assistenti e camerieri devono firmare un foglio con cui si impegnano a non scrivere mai un libro su di loro.
la realtà è piena di problemi
Le notizie comunque trapelano e la più scandalosa riguarda il tradimento di John, una cosa architettata dalla stessa Yoko. Perché l’immagine pubblica è di due persone che si amano completamente, che non si lasciano mai, che vivono e creano come se fossero in un’altra dimensione. Invece la realtà è piena di problemi: Yoko soffre perché non riesce a incontrare la figlia Kyoko che il secondo ex marito nasconde chissà dove (la rivedrà solo nel 1998). John è considerato persona non gradita negli Stati Uniti di Nixon e rischia l’espulsione da un momento all’altro. Anche il loro rapporto ne risente e i due si distanziano.
Decidono così di separarsi e passano 18 mesi lontani. Yoko Ono organizza il tutto con particolare freddezza: avvicina May Pang, una giovane centralinista della loro casa discografica, e le assume come loro assistente. Poi le chiede, quasi le impone, di iniziare una relazione solo sessuale con il marito, al quale piace molto. La ventiduenne Pang resta allibita, poi accetta la cosa e con John si trasferisce in California. In quell’anno e mezzo che Lennon definirà «un fine settimana buttato via», May Pang fa di tutto perché Lennon si riavvicini al figlio Julian, riallacci i rapporti con Ringo e Paul. La cosa più difficile è riconciliarlo con Yoko, di cui rifiuta persino le telefonate. Alla fine May riesce nel suo intento e organizza un incontro tra John e Yoko. Al ritorno Lennon appare smarrito, perso in uno stato confusionale. Come se avesse subito un lavaggio del cervello. Dice solo che il suo distacco da Yoko è giunto al termine.
Subito dopo essere tornati insieme, la Ono resta incinta. In precedenza la donna aveva subito tre aborti spontanei e, impaurita, aveva deciso di rinunciare al nuovo bambino. Ma Lennon si impunta, vuole a tutti costi un figlio da lei. Yoko acconsente, ma a un patto: John deve fare il casalingo e occuparsi del piccolo. John dice «sì». Nel 1975 nasce Sean e per cinque anni Lennon si occupa di lui trascurando la musica. Fino a quando, ascoltando i nuovi gruppi newyorkesi, si accorge che stanno facendo ciò che Yoko e lui avevano fatto dieci anni prima.
Tornata la voglia di suonare, i due vanno in studio e incidono un nuovo album, Double Fantasy. L’ispirazione per il nome viene da una specie di doppia fresia che John aveva visto in un giardino botanico delle Bermuda e che secondo lui esprimeva perfettamente il suo matrimonio con Yoko. L’idillio sembra non avere fine. Un giornalista domanda a John «Hai mai pensato a come sarai quando avrai 64 anni?», prendendo spunto da una canzone dei Beatles, When I’m Sixty-Four, e si sente rispondere: «Di sicuro Yoko e io saremo una bella coppia e vivremo su un’isoletta di fronte all’Irlanda. Per passare il tempo sfoglieremo l’album delle pazzie che abbiamo commesso.»
Non succederà. La sera dell’8 dicembre 1980, alle 22.50, John e Yoko stanno rientrando nella loro residenza presso il Dakota Building di New York. Si avvicina Mark Chapman, un venticinquenne che nel pomeriggio gli aveva chiesto un autografo sulla sua copia di Double Fantasy. Questa volta tira fuori una pistola con cui spara cinque colpi. Quattro proiettili colpiscono John che viene soccorso, ma muore alle 23.07.
Da allora Yoko è diventata la testimone della musica e dell’impegno sociale di John. Quando i giornalisti la avvicinano per intervistarla temono di disturbarla ponendole domande su Lennon. Invece è lei che inizia a raccontare di quell’amore strano, ma indissolubile per un uomo che un giorno le disse: «Un sogno fatto da solo è solo un sogno. Ma un sogno fatto in due è una realtà».