C.P., Panorama 23/7/2015, 23 luglio 2015
L’AMARA SOLITUDINE DEI NUMERI DUE
Dura la vita del vice. Lavora senza lamentarsi mai dei suoi oneri nonostante gli onori se li goda soltanto il capo. Tutto questo per dimostrare di poter essere (anche) un numero uno: una circostanza che, per la verità, si verifica raramente. Il principio vale per tutti i mestieri ma ancor di più in politica, in particolare nei Comuni italiani, dove quasi sempre invece arriva, improvviso e inatteso, il momento della ferocia reciproca. A Napoli, in quattro anni di sindacatura, Luigi de Magistris ha cambiato 23 assessori (sì, leggete bene, 23). Soltanto uno era sempre rimasto al suo posto: il vicesindaco Tommaso Sodano. E invece, il 16 giugno 2015, Sodano ha deciso di staccare la spina, parlando di «clima di veleni» e di «ferita aperta». La risposta di de Magistris? «Tommaso sta vivendo un momento personale difficile». Insomma, per il sindaco sarebbe solo una questione di nervi. Tuttavia i maligni sottolineano che Sodano pagherebbe la circostanza di essersi trovato a guidare la città a causa degli effetti della legge Severino su de Magistris (tutto questo, per inciso, nel quasi silenzio delle bande del Pd napoletano). Il 15 luglio è invece saltato il vice di Ignazio Marino a Roma, il vendoliano Luigi Nieri, che pur non risultando indagato è stato travolto dal ciclone Mafia Capitale: «Non intendo prestarmi neanche per un giorno di più a questo gioco al massacro». Marino ha fatto buon viso («Luigi è persona di specchiata onestà») a cattivo gioco: le dimissioni di Nieri hanno aperto le porte del Campidoglio al commissariamento da parte di Matteo Renzi. A Milano, poi, si è dimessa a sorpresa, la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris. Sorpresa, in verità, relativa: pare che De Cesaris sia intenzionata a correre alle primarie da sindaco nel 2016 evitando di sovrapporre la sua faccia a quella dell’uscente Giuliano Pisapia, che i sondaggi ormai danno in caduta libera. La cosa più divertente delle vice-faccende è che, per risolverle, Renzi ha chiamato Lorenzo Guerini, il suo vice al Pd. Almeno fintanto che non romperanno pure loro...