varie, 23 luglio 2015
PESCATORE
«Sono figlio di un pescatore, la mia estrazione è quella, vengo da un mondo sacrificato» (David Pizarro, che dopo 16 anni ha lasciato la Serie A per tornare a giocare in Cile).
TERRORE «Mamma è terrorizzata dall’acqua e quando siamo al mare, al massimo, si bagna le gambe. Più in là non va, se non tocca. Le stava per venire un colpo, una volta, durante una vacanza in barca alle Eolie. Avrò avuto 12 anni e, prima di colazione, tutte le mattine mi tuffavo e raggiungevo l’isola. Poi tornavo indietro. Ma facevo già le gare da un pezzo» (Gregorio Paltrinieri).
PANNI «Il calcio è la mia vita e credo che nel calcio come nella vita se siamo sottoposti a prove dure significa che abbiamo la forza per superarle. Non riuscirei a vedermi in panni diversi» (Giuseppe “Pepito” Rossi, tornato a giocare e a segnare in questo precampionato della Fiorentina).
MATURITA’ «Quando Valentino era ragazzo non aveva questa motivazione e maturità sportiva, che è diversa dall’esperienza, che serve solo per andare più piano, non è mai servita per andare più forte… La maturazione è quella che spinge Valentino a voler sempre imparare dagli altri di continuo, senza mai avere la presunzione di sentirsi il più bravo» (Graziano Rossi, padre di Valentino).
CAMBIAMENTI «Il segreto? Non fermarsi mai e aver cambiato spesso: Coni, calcio, basket e ci metto anche essere il sindaco di San Felice Circeo, dove mi sono messo alla prova fuori dallo sport. Le persone monotematiche non mi piacciono, ho cambiato tanto nei ruoli più popolari del Paese» (Gianni Petrucci, cha appena compiuto 70 anni).
INCOSCIENZA «Ho appena compiuto trent’anni, mi sto preparando a dei passaggi importanti nella vita e credo di essere pronta. Mi piacerebbe comunque mantenere un po’ di spensieratezza e di incoscienza perché quella è una parte di me alla quale non vorrei mai rinunciare» (Tania Cagnotto).
CAPRICCI «Purtroppo dopo tutti questi anni ancora qualcuno pensa che cambi per capriccio. Io cambio per migliorare, poi può darsi non funzioni ma sono sempre scelte ponderate. Ho lasciato Lucas perché lui preferisce allenare sui 400 sl. Per me invece è stata una liberazione mollarli. Non li reggevo più, richiedevano un approccio psicologicamente troppo dispendioso. Una tortura» (Federica Pellegrini).