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 2015  luglio 20 Lunedì calendario

LA DEMOCRAZIA SAMPDORIANA: «A CIASCUNO IL SUO»

Anno zero, la rivoluzione copernicana di Zenga alla Samp. Parola d’ordine: uniti si vince, possibilmente divertendosi. «Due giorni di allenamento, e due di partita. Se potessi, io lavorerei sempre così», racconta il tecnico, che proprio per questo motivo avrebbe preferito un ritiro in Austria, dove è più facile in questo periodo organizzare amichevoli con squadre professionistiche e già avanti nella preparazione.
La democrazia condivisa portata dall’ex Uomo Ragno ha prodotto effetti immediati anche sul piano della preparazione. Un mese (quasi) intero di lavoro in quota per mettere le basi su una stagione che vedrà Muriel e compagni subito in campo a fine mese nel terzo preliminare di Europa League, con una sorpresa: non c’è il tecnico al centro del progetto, nel quale invece tutti sono coinvolti alla stessa maniera. Il concetto di base è semplice: l’elevato livello raggiunto dall’individualizzazione dei programmi di lavoro e dei carichi di allenamento non basta a ottimizzare la prestazione se manca la massima collaborazione fra staff e giocatori. I numeri non sbagliano mai, ma il professor Bartali, preparatore atletico scelto da Zenga, racconta come «serva sempre buonsenso nell’interpretazione dei dati che ci arrivano. Ci sono grandi correlazioni fra la qualità delle prestazioni ed il risultato».
Questa è soltanto la prima fase della stagione, e tale rimarrà anche se dal 30 luglio la posta in palio sarà altissima. Dopo bisognerà comunque ritagliare per ciascun giocatore dei momenti «finalizzati a mantenere o rimodulare la condizione», spiega Bartali. Il tecnico ha dettato poche regole-cardine. Sveglia libera alla mattina, obbligatoria è solo l’ora della colazione. E, sulla stessa lunghezza d’onda, alla sera la cena può essere ritardata se il giocatore deve sottoporsi a cure o terapie.
Ricapitolando: condivisione delle responsabilità uguale autoresponsabilizzazione del giocatore. Poi c’è il capitolo alimentare: dieta personalizzata per tutti su un programma comune di base. Amedeo Baldari, il decano dei medici sportivi della A, è sbarcato alla Samp nell’85, con Bersellini in panchina. E racconta come tutto sia cambiato in trent’anni: «Ora sin dalla prima visita possiamo rilevare dati sulla situazione articolare, sulla composizione corporea o altri elementi che offrono un quadro completo dello stato di salute dell’atleta. A quel punto creiamo un vestito su misura dal punto di vista dietetico».
La crescita del gruppo, tattica e umana, nasce anche dal lavoro sinergico in campo fra Zenga e i suoi vice, Gigi Cagni per la fase difensiva e Claudio Bellucci tutor degli attaccanti. Il programma è vario, l’attenzione è finalizzata allo sviluppo delle cosiddette «forza veloce resistente» e «forza esplosiva resistente»: «Cerchiamo – chiude Bartali - di dare intensità a tutti i movimenti, siano essi decelerazioni o accelerazioni, lavori su sabbia o sprint in salita, condensando i volumi di lavoro e prendendoci macropause soltanto in un secondo tempo».