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 2015  luglio 22 Mercoledì calendario

VECCHI

«Dei “vecchi” presidenti siamo rimasti io, Zamparini e Berlusconi. Prima c’erano meno soldi e meno cattiveria, ora la competizione è esasperata. Quando hai meno soldi vengono fuori le capacità di gestione. Noi ci salviamo finché manteniamo lo stesso atteggiamento: pochi ma felici» (il patron del Chievo Luca Campedelli).

SCELTE «Io faccio l’allenatore e tutti gli allenatori vorrebbero accanto a sé calciatori di qualità come Savic. La società però fa le sue scelte, cercando comunque il bene di tutti. Ne prendo atto. Ora toccherà a me migliorare la difesa nonostante la perdita di un pezzo importante» (l’allenatore della Fiorentina Paulo Sousa).

DURA «Da quest’anno con le rose a venticinque diventa più difficile trovare squadra. Spero che una grande società come l’Inter possa aiutarmi a trovare qualcuno che mi permetta di giocare con continuità. In Italia è dura...» (Ezequiel Schelotto, al momento fra gli esuberi nerazzurri).

SUPER «Non mi sono mai sentito super quest’anno, nel 2014 ero molto più sicuro e determinato. Arrabbiato no, non tutte le stagioni sono uguali, dopo quella vittoria non sono più riuscito a vivere» (Vincenzo Nibali e il flop del Tour in corso).

HOTEL «Gli hotel dove alloggiamo sono spesso indegno. Nelle camere ci sono 35 gradi, fa più caldo dentro che fuori. Non vogliamo certo le Spa o hotel a cinque stelle, però le condizioni minime per recuperare gli sforzi di una corsa così dura dovrebbero, anzi devono esserci» (le lamentele di Alberto Contador dal Tour).

ESAMI «A Hebron sono un imprenditore anziché un impiegato. Vivo in un centro culturale, altro che albergo. Costruisco la squadra, non prendo ordini su come giocare. E ho ragazzi straordinari: molti hanno due lavori, il capitano è un ingegnere, altri studiano. C’è chi mi ha chiesto di saltare un allenamento alla vigilia d’un esame. Come potevo negarglielo?» (Stefano Cusin, allenatore italiano dell’Al-Ahli Hebron, club campione della Palestina).

NORMALE «I miei successi sono il risultato del lavoro dentro, fuori l’acqua, e del tipo di vita che conduco: dieta, sonno, serietà. Sono un ragazzo normale. Esco, vedo i coetanei. Sono rilassato, non strano» (Adam Peaty, nuovo primatista mondiale dei 100 rana).