Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  luglio 20 Lunedì calendario

GLI ESODATI DEL PARMA: 100 SENZA SQUADRA

Sono un centinaio, uno ha addirittura dovuto ritirarsi. La morte del Parma ha lasciato macerie nel cuore dei tifosi, buchi da 22,6 milioni di debiti sportivi a bilancio e l’amaro in bocca a oltre 300 creditori. Ma ha anche rovesciato nel sistema calcio italiano un’ondata di disoccupati. Solo un anno fa sotto contratto contava 245 giocatori: nonostante i tagli estremi tra agosto e gennaio, il fallimento lascia oggi senza squadra, escludendo ovviamente i baby, qualcosa come 93 calciatori professionisti: da Addessi Simone a Zuccolini Davide. Sono loro gli esodati della società scomparsa, vittime di un club che dietro a ardite capriole contabili nascondeva un giro di trasferimenti almeno curioso e già costato la stagione scorsa l’esclusione dall’Europa League.
Un esercito di sconosciuti costretti a sperare in una chiamata dalla Lega Pro o più semplicemente dai dilettanti per non rassegnarsi all’oblio. Ma tra i contratti resi nulli dal flop contabile compaiono anche nomi noti, persino utili - almeno sulla carta - a qualche squadra di serie A. Ci sono l’ex juventino Palladino, i difensori Santacroce e Feddal, i centrocampisti Galloppa e Mariga, persino i veterani Munari e Pozzi. Avevano già rescisso a campionato in corso Felipe (passato all’Inter fino a giugno), Belfodil e Cassano, tutti oggi svincolati. Ci sarebbe poi Jonas Portin, giudicato non idoneo in una visita medica e che con la fine del Parma chiuderà la propria carriera sportiva. Soprattutto c’è Alessandro Lucarelli, che insieme a Morrone ha promesso fedeltà al Parma che verrà: la Federcalcio dovrebbe concedere entro il 24, termine ultimo per l’iscrizione al campionato, l’affiliazione in serie D al Parma 1913 di Barilla, Dallara e Ferrari, preferendola al Magico Parma di Corrado. O almeno questo ha promesso di fare dopo l’assemblea federale di venerdì: in fondo pure l’amministrazione comunale ha manifestato la propria preferenza in quella direzione. La cordata di imprenditori locali, oltre ad avere già in mano un pacchetto di sponsorizzazioni, punta soprattutto a trattenere i giovani del vivaio: ha chiesto pazienza ai genitori di tanti di loro, ma convincerli a non cedere alle sirene di Bologna, Modena, e altre realtà locali è sempre più difficile.
Già, perché l’assalto al patrimonio tecnico del Parma che fu è già in atto: una cinquantina di calciatori hanno trovato una nuova sistemazione, tanti altri lo faranno a brevissimo. E se i pezzi pregiati sono felicemente accasati in mezza serie A- José Mauri al Milan, Mirante al Bologna, Cassani alla Samp, Gobbi al Chievo, Cerri alla Juve, Rispoli al Palermo - la fase-2 è la caccia ai talenti delle giovanili. Più rapido di tutti il Sassuolo, che s’è assicurato quattro baby stelline - Broh (‘96), Dell’Orco, Erlic (‘97) e Ravanelli (‘94) - più altri ragazzi di Allievi e Giovanissimi. Soprattutto ha ingaggiato Franco Palmieri, il mago delle giovanili gialloblù a cui affiderà il proprio vivaio. Vietato però parlare di sciacallaggio: se il Parma fosse sopravvissuto, sarebbero ancora tutti lì.