Simonetta Scarane, ItaliaOggi 20/07/2015, 20 luglio 2015
PORTO RICO VUOLE DIVENTARE TEDESCA
Il ministro tedesco delle finanze, Wolfgang Schäuble, avrebbe fatto meglio e non parlare. Irritato per le lezioni americane in materia di salvataggio della Grecia, non ci ha pensato due volte quando si è rivolto al suo amico Jack Lew, segretario americano al tesoro, proponendogli di essere disposto a fare entrare Porto Rico nella zona euro, se gli Stati Uniti fossero stati pronti ad accettare la Grecia nel sistema del dollaro.
La piccola isola, libera, ma in territorio degli Stati Uniti dal 1898, senza fare parte dell’unione federale, è asfissiata da un debito pubblico di 72 miliardi di dollari (66,3 miliardi di euro) che non può rimborsare.
Washington mostra una certa sollecitudine ma non ipotizza un recupero annettendo Porto Rico negli Stati Uniti. Risultato: un pugno di portoricani hanno lanciato, sulla scia delle dichiarazioni ironiche di Schäuble, una petizione chiedendo che Porto Rico, ribattezzata la «Grecia dei Caraibi», diventi tedesca.
«Chiediamo a questa amministrazione di mettere fine al purgatorio politico dell’isola imponendo al Congresso di cedere la sovranità di Porto Rico e dei suoi cittadini alla Germania», recita la petizione che dovrà essere accompagnata da centomila firme per poter accedere all’esame della Casa Bianca. Il primo giorno ne aveva raccolte soltanto 350.
Se lo scopo di questa iniziativa è quello di far ridere piuttosto che ottenere un risultato, invece, al contrario il Movimento di riunificazione con la Spagna (Mre) sostiene di essere serio. I suoi rappresentanti hanno già avuto una riunione informale con il consolato spagnolo a Porto Rico. E contano di lanciare una petizione affinché gli abitanti si riprendano la cittadinanza spagnola perduta alla fine del XIX secolo.