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 2015  luglio 19 Domenica calendario

SMARTPHONE MILLE CONCORRENTI, VINCE SOLO LA MELA

Prezzi alti, sistema operativo chiuso, percentuale di dispositivi venduti bassa. Eppure in termini di profitti gli iPhone rappresentano una fetta pari al 92% del totale mondiale. Lo rivela un’indagine della società di analisi Canaccord sul primo trimestre del 2015, mentre un’analoga ricerca Gartner evidenzia come la quota di mercato degli smartphone della Apple si fermi al 17,8% del totale mondiale. Sembrerebbe un paradosso, ma non lo è affatto. Le caratteristiche che a prima vista potrebbero essere respingenti hanno in realtà contribuito a creare un marchio così forte da sbaragliare la concorrenza. E pazienza se al mondo esistono smartphone meno costosi con sistemi operativi più aperti: l’avanzata di Cupertino pare non avere rivali.
La storia
Lanciato nel 2007, l’iPhone è stato da subito uno dei prodotti di punta della società fondata da Steve Jobs. Tanto che lo stesso mercato degli smartphone si è sviluppato ed evoluto di pari passo con gli smartphone della Apple. Che pian piano, anno dopo anno, hanno polverizzato la concorrenza. Basti pensare che la finlandese Nokia, l’anno del suo esordio, aveva conquistato i due terzi del mercato mondiale. Solo un paio d’anni più tardi era stata fatta fuori insieme all’altra grande rivale, la canadese BlackBerry. Al posto loro, si era imposta Apple. Nel 2012 il testa a testa era infatti tra Cupertino e la sudcoreana Samsung: entrambe detenevano il 50% dei profitti del settore. Due anni e mezzo più tardi anche la società orientale è stata sbaragliata. Il colosso guidato da Tim Cook è passato da una quota del 65% dei profitti a livello mondiale all’attuale 92%. Mentre Samsung, ormai al secondo posto, è arretrata fino ad un ben più risicato 15% (contro il 4% di Microsoft, che si piazza al terzo posto). Quello che a prima vista sembra un errore, cioè il fatto che i profitti delle top 3 superino il 100%, è in realtà il segno di un mercato diviso: come sottolinea Canaccord gli altri colossi del settore sono o fermi o in perdita. Oppure, ininfluenti.
Le cifre
I produttori mondiali di smartphone sono infatti in tutto un migliaio ed il settore, soprattutto in Asia, è ancora in fermento. Ma i top mondiali, come rivelano i dati delle società di analisi, restano poco meno di una decina. Per quanto riguarda le vendite il primato spetta a Samsung: nel primo trimestre 2015 la quota di mercato della società sudcoreana ha raggiunto il 24,2% secondo i dati della società di analisi Gartner. Sul fronte dei profitti, non c’è competizione: è Apple a dominare con il suo 92%. Insomma, Samsung vende tanto ma guadagna poco. E Apple all’opposto venderà pure meno, ma riesce a guadagnare di più. E’ sufficiente un numero a definire il salto tra le strategie di vendita dei due colossi: 439. E’ la cifra, in dollari, della differenza tra il prezzo medio di un iPhone nel 2014, e cioè 624 dollari, e quella di uno smartphone Android nello stesso periodo, 185 dollari. Nel frattempo il prezzo degli smartphone di Cupertino è ancora aumentato: alla fine del terzo trimestre 2015 costavano in media 659 dollari. Eppure Apple è riuscita a venderne il 43% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Insomma, mentre Apple fa la parte del leone agli altri non resta che dividersi le briciole. Secondo gli analisti la predominanza di un prodotto di alta gamma come l’iPhone non è altro che un segno della maturità del mercato, che crescendo meno tende a favorire chi è già riuscito ad imporsi come leader. Ai rivali restano i business laterali. Microsoft e Xiaomi, per esempio, provano ad uscire dall’impasse cercando di guadagnare con applicazioni a pagamento ed accessori per i telefonini, Samsung invece si è lanciata nella produzione di componenti sia per i propri smartphone che per quelli dei rivali. Poi ci sono i nuovi mercati, i paesi ancora da conquistare che possono fare la differenza per le strategie di crescita di un’azienda. A fare da apripista, ancora una volta, è stata Apple.
La vera svolta per la Mela Morsicata è stata il mercato cinese, nel quale ha esordito proprio l’anno scorso. Gli ottimi risultati ottenuti nel Paese hanno aiutato il colosso a fare il grande balzo, passando dal 65% dei profitti a livello globale del 2013 al 92% dell’anno successivo. In pochissimi mesi infatti gli iPhone hanno conquistato il Paese, scalzando il locale produttore Xiaomi dal primo posto e diventando i leader del nuovo mercato (che malgrado il trionfo degli iPhone è pure in stagnazione). Il successo è stato tale da portare la Cina in testa alle aree più importanti per Apple, dopo gli Usa e prima dell’Europa.