20 luglio 2015
Ismaele Lulli, 17 anni. Di Sant’Angelo in Vado, nel Pesarese, «solitario», «un po’ eccentrico», fisico prestante, viveva con la madre
Ismaele Lulli, 17 anni. Di Sant’Angelo in Vado, nel Pesarese, «solitario», «un po’ eccentrico», fisico prestante, viveva con la madre. Domenica scorsa uscì con due compagni di scuola, gli albanesi Igli Meta, 20 anni, e Mario Nema, 19 anni, che gli avevano proposto di andare a fare un bagno al fiume. I tre arrivarono a San Martino in Selva Nera e lì il Meta, convinto che il Lulli avesse una tresca con la sua fidanzata, svelò le sue vere intenzioni: voleva legarlo a una croce di ferro e interrogarlo. Il Lulli si lasciò legare col nastro adesivo da pacchi, l’albanese prese a chiedergli dei rapporti con la sua donna ma siccome l’amico negava tutto gli sferrò due coltellate alla gola che quasi gli tagliarono il collo, mentre il Nema stava a guardare. Poi i due mandarono un sms dal cellulare del morto («Vado via, non cercatemi. Andrò a Milano»), trascinarono il cadavere fino a un dirupo, lo fecero rotolare giù, e per ripulirsi dal sangue fecero un bagno nel fiume. Arrestati due giorno dopo. Domenica 12 a Sant’Angelo in Vado, poco più di quattromila abitanti in provincia di Pesaro. finire (s’è fatto legare o stordito con calcio bello)