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 2015  luglio 19 Domenica calendario

L’addio di Giugiaro “Senza Piech non è più la stessa Volkswagen”– La Volkswagen? «Secondo me sono sempre i più forti del mondo

L’addio di Giugiaro “Senza Piech non è più la stessa Volkswagen”– La Volkswagen? «Secondo me sono sempre i più forti del mondo. Ma dopo che hanno messo in un angolo Ferdinand Piech per me non è più la stessa. Era stato Piech, con cui siamo amici da tanti anni, a favorire la scelta di portare Italdesign in Volkswagen. Adesso che lo hanno fatto fuori, io e mio figlio ci siamo detti che era meglio cedere anche il 10 per cento che ci rimaneva». E’ un fiume in piena Giorgetto Giugiaro, 77 anni, monumento del design automobilistico italiano, un signore che ha disegnato la Golf prima e la Panda poi. Ieri ha acquistato una pagina sui giornali per annunciare la sua uscita di scena dalla società che aveva creato 47 anni fa e che ora è diventata tutta tedesca. Nell’annuncio pubblico Giugiaro ringrazia «tutti i dipendenti e collaboratori » e «il geniale ingegner Ferdinand Piech», sconfitto meno di tre mesi fa in una guerra intestina dall’ad Martin Winterkorn. Dunque Giugiaro abbandona Volkswagen dopo l’uscita del’amico Ferdinand? «E’ con Piech che io e mio figlio Fabrizio avevamo sempre trattato». C’era una clausola che vi garantiva autonomia? «C’era un rapporto personale che ora non è più possibile. Nelle aziende decide chi comanda. E’ giusto così ». Che cosa sarà Italdesign senza i Giugiaro? «Non cambierà nulla. Italdesign è piena di creativi con grandi idee». Risposta di grande eleganza, ma non ci crede nessuno. Così come pochi scommettono sul fatto che davvero Giugiaro rimarrà con le mani in mano a godersi il frutto della vendita dell’ultimo pacchetto di azioni: «Adesso sono libero. Per un mese mi godrò la vacanza al mare. Poi vedrò che cosa fare». Un ritorno in Fca Come sono i suoi rapporti con Marchionne? «Abbiamo avuto il tempo di conoscerci appena. Lui era impegnato nel risanamento della società, aveva altre priorità». A lungo si è parlato di Giugiaro come possibile mediatore tra Torino e Wolsburg, prima quando Volkswagen era intenzionata ad acquistare l’Alfa Romeo, poi quando si parlava di una fusione italo-tedesca. Com’è andata davvero? «Nella storia dell’auto ci sono un sacco di storie da raccontare. Quella dell’Alfa, insieme a molte altre, penso di scriverla in un libro prossimamente». Le piace la nuova Giulia? «Non ho potuto osservarla di persona. Ho solo visto le immagini pubblicate dai giornali. Non voglio esprimere un giudizio». Lei crede che l’Alfa possa rilanciarsi? «Io credo che queste operazioni richiedano molto tempo. Una squadra di calcio che non ha giocato per diversi campionati ha bisogno di tanto allenamento per tornare a livelli davvero competitivi». Non è facile immaginare di incontrare Giorgetto Giugiaro in uno dei prossimi Saloni dell’auto come semplice visitatore: «Ma io sono un appassionato sa? Mi piace scoprire le novità. A Ginevra, il prossimo anno, potrei arrivare diciamo come amante della materia». Ci crede davvero? «Beh, da qui alla prossima primavera di cose possono succederne parecchie. Diciamo che nei prossimi mesi non rimarrò con le mani in mano, non mi ritirerò a pescare». Eppure nella sua Garessio, nel basso Piemonte, si adescano ottime trote. «Lo so. E sulle rive del Tanaro c’è anche un albergo che offre ai suoi clienti la possibilità di pescare. Ma, vede, io ho altri interessi. Le trote mi piace mangiarle».