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 2015  luglio 19 Domenica calendario

Nella famiglia reale britannica le simpatie naziste o fasciste, per non parlare dei gesti di saluto, non sono comuni

Nella famiglia reale britannica le simpatie naziste o fasciste, per non parlare dei gesti di saluto, non sono comuni. Vero è che il principe Harry, secondogenito del principe Carlo e di Diana, dieci anni fa partecipò a una festa indossando l’uniforme dell’Afrikakorps tedesca e una fascia al braccio con una vistosa svastica. Un portavoce del Palazzo reale disse in seguito che il principe «si rendeva conto che la sua era stata una ben misera scelta del travestimento». Bell’esempio di understatement inglese. Ai tempi aveva ancora vent’anni, un’età alla quale si possono sempre perdonare le “misere scelte”. Un’eccezione di gran lunga più importante fu re Edoardo VIII, salito al trono nel 1936 per rimanerci meno di un anno, dato che quando il governo si oppose fortemente al suo matrimonio con Wallis Simpson, una divorziata americana, rassegnò le sue dimissioni. Nel 1936, quando la natura del leader nazista era già ben chiara, fece visita a Hitler; lo celebrò in varie interviste; si sospettò che avesse lasciato trapelare ai tedeschi i piani per la difesa del Belgio. Il tabloid aveva il diritto di pubblicare quelle immagini? Sì, per una ragione soltanto. Essa non implica che l’anziana regina 89enne sia nazista o lo sia stata; è inverosimile che sua madre lo fosse; e le opinioni filo-naziste di Edoardo VIII sono in ogni caso risapute. La foto, tuttavia, ci rammenta due cose: primo, che negli anni Trenta le opinioni filo-autoritarie erano molto più in voga nelle società occidentali di quanto lo siano adesso, ed erano alquanto diffuse nell’aristocrazia britannica. Secondo, la foto ci rammenta che nel 1933 il saluto nazista non era quel gesto orribile che oggi si associa alle atroci realtà dei campi di sterminio. La Gran Bretagna combatté il nazismo. In un primo tempo fu la sola a farlo nel mondo. La principessa Elisabetta divenne autista ausiliaria dell’esercito; la famiglia reale rimase a vivere a Palazzo e nel corso di un raid aereo fu bombardata, cementando così un legame con la popolazione che sopravvive ancora oggi. La famiglia reale venne a conoscenza di alcune atrocità collegate al saluto di Hitler. E quindi imparò – o avrebbe dovuto imparare, anche se il principe Harry è stato lento a farlo – che non è affatto una cosa su cui scherzare. (Traduzione di Anna Bissanti)