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 2015  luglio 17 Venerdì calendario

L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA DEL DEBITO (NON SOLO GRECO)


È possibile gestire una democrazia moderna senza accumulare debito?
Una domanda che il destino della Grecia ci impone di considerare. 25 anni fa il debito di questa nazione era pari al 75 per cento dell’economia, o del Pil. Nel 2015 aveva raggiunto quota 177 per cento. È vero, la pessima gestione delle pubbliche finanze nonché quel vizietto mediterraneo di correggere i dati della bilancia dei pagamenti in positivo ha contribuito a gonfiare il debito. Ma la situazione degli Stati Uniti, una nazione ben più grande e ricca della Grecia non è poi così diversa.
Oggi il debito americano è dove si trovava quello greco 25 anni fa e non accenna a diminuire. Nel 1970 il valore totale del debito Usa era di mille miliardi di dollari, oggi siamo a 18mila miliardi. Le entrate nel 1970 erano poco più di 500 miliardi oggi sono meno di tremila miliardi. È chiaro che il tasso di crescita del debito è di gran lunga superiore a quello delle entrate, o della crescita economica.
Dal 1975 ad oggi il debito degli Stati Uniti è cresciuto indipendentemente da chi sedeva alla Casa Bianca, in tempi di pace e di guerra, con un Congresso in mano ai democratici o ai repubblicani. Tutte le amministrazioni hanno speso più di quanto la nazione ha guadagnato. Al ritmo attuale, il presidente Obama quando lascerà la Casa Bianca avrà contribuito a raddoppiare il debito lasciato dal suo predecessore.
Morale: se continua così tra 25 anni gli Stati Uniti si troveranno esattamente dove si trova oggi la Grecia, con un debito ingestibile.