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 2015  luglio 17 Venerdì calendario

NEI BAGNI PUBBLICI SI RIFLETTE LA STORIA ANTICA DELL’UOMO


Talvolta non importa cosa si scrive e nemmeno come si scrive, ma è interessante osservare “dove” si scrive. Perché quando lo si fa sui muri dei gabinetti, il fatto può avere rilevanza scientifica, come conferma uno studio della Salem State University pubblicato da Gender, Place & Culture. Lo studio ha esaminato come uomini e donne esprimono la loro mascolinità o femminilità in spazi che hanno tre caratteristiche: sono anonimi, privati, ma nello stesso tempo anche pubblici. I bathroom graffiti possono essere considerati controcultura o, se si vuole, letteratura pop estrema. Tutti ne hanno avuto esperienza diretta (un tempo, ora in declino, c’era la variante “ascensore”) e per la prima volta se ne occupò negli anni Cinquanta lo stesso Alfred Kinsey, a conferma che il fenomeno ha strette correlazioni con il campo sessuale. Il punto di partenza della ricerca dell’università di Salem è che questi graffiti, scritti in luoghi privati e presumibilmente in momenti ancora più privati, intendono essere pubblici e trasmettere idee, immagini, ma anche opinioni e consigli. Generalizzando al massimo, si può dire che sui muri dei gabinetti non si scrivono diari, ma saggi. Con un vantaggio statistico per chi li vuole studiare: i sessi del campione sono chiaramente separati in partenza perché separati sono i bagni. Da qui emerge l’aspetto forse più sorprendente: le donne scrivono più degli uomini. Quasi il 70% dei graffiti esaminati dalla ricerca si trovavano nei bagni femminili. Quanto ai contenuti, le differenze tra i sessi sono risultate rilevanti. I maschi scrivono perlopiù di sesso in termini crudi, competitivi e fortemente aggressivi, con frequenti riferimenti all’atto sessuale, offese omofobiche, talvolta frasi umoristiche. Le donne per contro usano meno riferimenti sessuali e semmai tendono a “dialogare” con i messaggi che trovano sul posto. A una frase di sfogo-confessione, ad esempio, rispondono con un consiglio o con un incoraggiamento, pur sapendo che ben difficilmente chi ha scritto tornerà a leggere, perché le pareti dei bagni non sono certo un social network. Maschi individualisti, femmine collaborative. Si ripete quello che accadeva ai tempi dei primitivi “cacciatori-raccoglitori”, con gli uomini impegnati da soli nella caccia e le donne insieme a raccogliere i prodotti della terra. Chi l’avrebbe detto che sui muri dei bagni è riflessa la storia dell’evoluzione umana?