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 2015  luglio 17 Venerdì calendario

IL SESSO PRIMA DELLA GARA È UN AIUTO IN PIÙ


Nils Liedholm, leggendario allenatore del Milan, a proposito del sesso prima delle partite aveva idee chiarissime, tanto da stilare addirittura regole e tempi precisi di castità obbligatoria, che oscillavano fra le 12 e le 48 ore precedenti la gara a seconda dei ruoli dei giocatori: nessuna prescrizione per i portieri e massima severità con i centrocampisti. Fra i sostenitori del “no sex before the match” anche Roy Hodgson, commissario tecnico della nazionale di calcio inglese, che agli ultimi Mondiali si è speso parecchio per tenere lontane le avvenenti Wags (wifes and girlfriends, cioè mogli e fidanzate) dai “leoni” della Regina. E si potrebbe continuare con gli esempi, citando come eccezione la nazionale olandese, prima fra le selezioni di alto rango ad avere l’autorizzazione a portarsi le compagne in ritiro, destando ovviamente l’invidia dei concorrenti.
Ora però gli argomenti dei “proibizionisti” vacillano. Durante l’ultimo congresso della Società Italiana di Andrologia, che si è tenuto di recente a Napoli, gli specialisti hanno convenuto che non si può fare di tutta l’erba un fascio e che si dovrebbe distinguere caso per caso, tenendo conto sia del tipo di competizione sia della condizione psicologica dell’atleta.

Parlano i risultati. Per esempio, secondo gli andrologi il sesso prima della partita negli sport di squadra, come calcio, rugby o pallavolo, potrebbe aumentare le probabilità di successo, perché favorirebbe uno stato di rilassamento che giova nelle dinamiche di gruppo. A patto di non esagerare però, perché 8-10 ore di sonno sono comunque importanti prima di scendere in campo. Tesi, peraltro, sostenuta con convinzione anche dall’allenatore colombiano del Costa Rica, Jorge Luis Pinto, che agli ultimi campionati del mondo aveva dichiarato di essere favorevole a un’attività sessuale «regolata» da parte dei suoi giocatori proprio perché i rapporti con le proprie compagne (niente “avventure”) avrebbero prodotto un relax psicologico utile a facilitare le risposte in campo. Chi ha ragione? Si direbbe gli andrologi e Pinto; almeno stando ai risultati della coppa Fifa 2014, dove la selezione del piccolo Paese centroamericano ha vinto il girone D lasciando all’ultimo posto proprio i rossi d’Inghilterra “wags-privi”. Evidenza rinforzata dall’esito dei quarti di finale, dove il Costa Rica è stato eliminato solo ai rigori dai ben più blasonati, e tradizionalmente “liberisti”, olandesi. Peccato che gli arancioni vadano celebri nella storia del calcio per aver raccolto ben pochi trofei a dispetto dei molti “undici” formidabili che hanno schierato.
Se per gli sport di squadra, comunque, la bilancia sembra ora pendere verso il “sesso consapevole”, non altrettanto vale per gli sport individuali, come per esempio tennis, boxe, corsa.
In questo caso anche gli andrologi della Sia raccomandano castità prima dell’agone allo scopo di tenere alti i livelli ormonali che favoriscono un atteggiamento più “competitivo” nei confronti dell’avversario o dei propri limiti. Per concludere, vale in ogni caso ricordare che se si può dibattere sul fatto che i rapporti sessuali giovino o meno ai risultati sportivi, non c’è invece proprio nessuna incertezza sui benefici che l’esercizio fisico arreca alla salute sessuale, migliorando la circolazione e aumentando produzione di testosterone e anche di endorfine, cioè gli “ormoni della felicità” che produciamo.