Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 17/7/2015, 17 luglio 2015
LE ÈLITE EUROPEE (MASCHILI) NON HANNO IL SESSO RISOLTO: NON POSSONO ACCETTARE UN MASCHIO ALFA COME VAROUFAKIS (O ANCHE COME PUTIN)
Quello che è avvenuto a Bruxelles fra Merkel e Tsipras bisognerebbe chiamarlo «scontro di civiltà», sarebbe etimologicamente corretto. Per la precisione, lo scontro vero, quello ideologico, è stato fra Schäuble e Varoufakis. Schäuble è il vero figlio di Helmut Kohl (Angela è figlia di secondo letto). Varoufakis è la mente economica della Grecia, ha voluto il referendum convinto che vincesse il SI. Sapeva benissimo che la Sinistra non era, e non è, in grado di governare, lo può fare solo seguendo il modello Hollande-Renzi: aggressivi a chiacchiere in patria, allineati e coperti appena atterrano a Bruxelles. Varoufakis ha dato lo stesso le dimissioni, sapeva che non era accetto, anche come persona. Da animale al contempo di dottrina e di salotti, sa che le élite europee (maschili) non hanno il «sesso risolto», devono farsi blu per essere appena presentabili, non possono accettare un maschio alfa come lui (o come Putin). Soffrono, al maschile, del freudiano «invidia del pene».
Non dimentichiamolo mai, i 19 sono un’unione economica (domina il rigore dei numeri), non un’unione politica (regno del compromesso). Inutili tutte le chiacchiere della Sinistra, del Pd, della Destra, del M5s, le logiche che la governano sono economiche, punto. Il potere ce l’hanno i ministri dell’economia (Eurogruppo), il loro documento è quello che i Premier (i politici del Summit) devono firmare. Per farli giochicchiare un paio d’ore offrono loro qualche opzione (le chiamano, «parentesi quadre», di norma ne mettono due). Smettiamola di tentare di introdurre la variabile politica, siamo governati dai trattati, o li si rispetta o si esce.
Dove sta lo scontro di civiltà? Schäuble si ispira a Max Weber («L’etica protestante e lo spirito del capitalismo»), è fautore del tipico gradualismo dell’Ordoliberalismus (in Tv un liberal l’ha chiamato Ortoliberalismus, confondendolo con l’orto di Michelle), crede in ciò che dice, la sua integrità politica e morale è assoluta. Quanto di più lontano possa esserci da Tsipras.
Tsipras, è uno che chiama i suoi creditori «terroristi», che minaccia il default parlando con i giornalisti, che decide il referendum comunicandolo prima alle agenzie di stampa che ai ministri, ha avuto il classico atteggiamento di chi pratica quello che gli anglosassoni chiamano «moral hazard». L’azzardo morale, tipico opportunismo post contrattuale, che confida nell’impossibilità della controparte di scoprire nel contratto forme di dolo o di negligenza. Un furb da pais.
Proprio analizzando un paesino della Lucania, il sociologo Edward Banfield coniò il temine «familismo amorale», presente, da sempre, in tutte le regioni meridionali europee. Connota la tendenza a curare gli interessi della famiglia o del clan a scapito degli interessi sociali, privilegiando sempre il tornaconto «personale» rispetto agli interessi della «società». Il familismo amorale non è né di destra né di sinistra, è culturale, e purtroppo, per noi, è strettamente connesso con la latitudine.
Quando vivevo a Londra un amico mi spiegò che nel diciottesimo secolo entrò nei loro dizionari, nature, il termine «imbroglio» (plurale imbroglios), non avendo un termine inglese con le medesime sfumature. Prendiamone atto, siamo fatti così, e siamo così percepiti.
Cosa insegna il caso Grecia? I Paesi del sud Europa devono considerare la soluzione imposta alla Grecia un monito per tutti loro, è l’ultimo avviso, chi non rispetta i patti è fuori. Il Pd e la Destra si tolgano dalla testa di poter modificare la struttura dei trattati, bene ha fatto Renzi ad allinearsi, come prima di lui l’avevano fatto, con diligenza e ossequio, Letta e Monti. La Sinistra dei Paesi del sud Europa, ammesso che riesca ad andare al potere, non avrebbe alcuna possibilità di implementare il suo programma, quindi di governare. Lega e M5s non hanno alcuna possibilità di far uscire l’Italia dalla zona euro, i costi sarebbero insostenibili. L’unica speranza, per costoro, è che sia la Germania e i paesi che gli fanno da corona a decidere di abbandonare l’euro. Personalmente, spero che lo facciano, in quel caso mi augurerei che l’Italia si associasse. Cadere sotto l’orbita dell’America obama-clintoniana sarebbe molto peggio: almeno i tedeschi sono persone serie, l’esperienza nazista già vissuta e superata.
Comunque, ormai è chiaro, i posti a tavola sono assegnati, a noi spetta servire i commensali, almeno lo si faccia col massimo dello stile.
Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 17/7/2015