Stefania Peveraro, MilanoFinanza 17/7/2015, 17 luglio 2015
TELECOM SI RICOMPRA BOND PER 1 MLD
Nella sua ultima operazione di buyback di bond, Telecom Italia ha riacquistato obbligazioni per un totale equivalente di circa 980 milioni di euro, tra bond in euro (per 467 milioni) e in dollari (per un ammontare equivalente a 512,56 milioni di euro).
Il buyback, strutturato con l’assistenza legale di Allen&Overy e Linklaters, era stato lanciato lo scorso 7 luglio su cinque titoli in euro in scadenza nel 2017 e 2018 e su due titoli in dollari con scadenza 2018 e 2019.
Telecom avrebbe acquistato titoli in dollari sino a un massimo di 2 miliardi e titoli in euro sino a un massimo di 1,5 miliardi meno l’ammontare equivalente dei titoli in dollari che sarebbero stati portati in offerta.
La risposta degli obbligazionisti, quindi, è risultata inferiore al massimo che il gruppo tlc sarebbe stato disposto a ricomprare, ma il cfo di Telecom Italia, Piergiorgio Peluso, ha spiegato a MF-Milano Finanza, che «si tratta di un segnale molto positivo per il nostro gruppo, perché indica che parecchi investitori hanno preferito tenersi in portafoglio i nostri bond, nonostante le forti turbolenze di mercato relative a tutte le incertezze sul fronte greco, Una domanda per quasi 1 miliardo di euro è un ottimo risultato». Inoltre, ha aggiunto Peluso, «va tenuto conto del fatto che si tratta della terza operazione di riacquisto che lanciamo da inizio anno su titoli a breve termine e che quindi è fisiologico che gli investitori siano un po’ meno interessati».
Lo scorso aprile Telecom aveva condotto un buyback di bond per 2 miliardi di euro su nove obbligazioni a scadenza tra il 2017 e il 2022, che aveva ricevuto adesioni pari a 2,252 miliardi. E una prima operazione era stata condotta lo scorso febbraio. «Non siamo interessati a lanciare operazioni di riacquisto di bond su scadenze più lunghe perché non vogliamo ridurre la duration del nostro debito, quindi, se ci saranno altre opportunità di mercato, torneremo probabilmente a lanciare buyback sul breve», ha detto ancora Peluso, sottolineando che «la decisione di lanciare o meno un riacquisto è molto opportunistica. Abbiamo ritenuto di cogliere l’occasione della crisi greca per permettere agli obbligazionisti che volessero liquidare le loro posizioni di farlo a condizioni interessanti. Un buyback ha un costo importante il primo anno, perché è necessario pagare un premio all’obbligazionista, ma poi i risparmi sugli interessi nei periodi successivi si sommano, tanto che abbiamo calcolato che grazie ai tre riacquisti condotti da inizio anno Telecom Italia risparmierà in tutto poco meno di 400 milioni di euro di interessi». Insomma una bella cifra. E Peluso ha sottolineato infatti che «i buyback sono per noi il modo migliore per impiegare la liquidità, quando non ci serve per fare investimenti strategici. Per noi l’alternativa è infatti investire in titoli investment grade, che oggi rendono pochissimo. Quindi non c’è paragone in termini di redditività. Per finanziare questo buyback sostanzialmente utilizzeremo i circa 900 milioni di euro appena incassati dalla quotazione di Inwit».
Stefania Peveraro, MilanoFinanza 17/7/2015