Paolo Siepi, ItaliaOggi 16/7/2015, 16 luglio 2015
PERISCOPIO
Hanno tolto la scorta a Gianfranco Fini: «Ormai Berlusconi ce l’ha soltanto con Fitto». Spinoza. il Fatto.
Grillo, Salvini e Brunetta delusi da Tsipras. Tutti bravi a far la guerra alla Merkel con le dracme degli altri. Il rompi-spread. MF.
Serve una nuova Europa, un’Europa dei popoli (e questo è il Demente Senza Speranza, Dss che lo dice). Giuliano Ferrara. Il Foglio.
Intanto la Merkel incontrava Hollande senza manco chiamare Renzi a portare i caffè. Marco Travaglio. il Fatto.
Già tre anni fa scrissi un articolo sulla crisi greca in cui sostenevo che la cosa migliore per l’euro fosse l’uscita di Atene. Quell’articolo si intitolava «Separare la parte infetta» ed era un capitolo di un libro pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni che parlava della crisi dell’euro, intitolato profeticamente Se va bene, andrà peggio. Vito Tanzi, ex presidente del Fondo monetario internazionale. (Luciano Capone). Il Foglio.
Abbiamo visto a Porto Empedocle una gara per portare finalmente a termine una rampa della nuova circonvallazione, rimasta mozza e sospesa nell’aria per un quarto di secolo, concludersi con tutte le ditte concorrenti che avevano messo nella busta (coincidenza ) lo stesso identico ribasso del 7,1352%, con il conseguente sorteggio del vincitore e l’automatico ricorso del secondo classificato. Gian Antonio Stella. Sette.
Pier Ferdinando Casini mi è simpatico perché è in parlamento da 32 anni senza dar fastidio a nessuno, una severa lezione ai rottamatori e alle loro ansie di palingenesi. Sono da sempre favorevole alla permanenza degli stessi, la maschera funebre del faraone Tutankhamon conservata nel museo del Cairo è quanto di più giovane ed eterno si possa immaginare, mai oro fu tanto bene speso che sul volto di quel diciottenne. Umberto Silva, psicanalista. Il Foglio.
Per chi si richiama allo Stato islamico, sono miscredenti tutti gli ebrei e i cristiani, ma anche i musulmani non sunniti, e comunque non decisi, come loro, a tornare indietro fino al VII secolo, ai tempi della nascita dell’Islam. Un modo per annullare magicamente 14 secoli di storia, di evoluzione, di progressi dell’umanità, per un ritorno al passato che già di per sé è un errore. Apparso in un paese, l’Arabia, in un’epoca precisa, per portare agli uomini i valori di cui mancavano, l’Islam si ispirava alle altre due religioni monoteiste, e ha fatto propri i grandi valori dell’umanesimo, della solidarietà e della fraternità esistenti nei giudaismo e nel cristianesimo. Tahar Ben Jelloun, scrittore musulmano. la Repubblica.
Il fondo sovrano del Qatar (l’emirato di Al Jazeera e dei Mondiali di calcio a Natale) era entrato già nel 2013 e a marzo di quest’anno ha preso il controllo dell’intera area di Porta Nuova: il grattacielo più alto d’Italia, quello dell’Unicredit, con il puntale disegnato da Cesar Pelli e la piazza Gae Aulenti, tra il modaiolo corso Como e il quartiere Isola gentrificato; il Bosco verticale progettato da Stefano Boeri, il Diamante di Lee Polisano che di notte cambia colore. In tutto, 25 edifici, di cui 8 torri, 380 unità abitative, un parco di 90 mila metri quadrati, per un valore stimato in 2 miliardi di euro. Stefano Cingolani. Il Foglio.
Il problema è che la corruzione, anche se solo per uso personale, coinvolge e danneggia tutti gli altri. Però si può provare a estirparla. Per esempio con i Corruttori Anonimi, un’associazione che mette in contatto i soggetti per aiutarli a smettere. Oppure si possono seguire corsi di baratto, in cui s’impara a trattare affari dove i soldi non circolano, ma c’è il rischio dei piedi nel blocco di cemento. Massimo Bucchi, scrittore satirico. ilvenerdì.
Quanto agli obesi, è vero che in Italia il fenomeno è in preoccupante crescita, ma noi abbiamo appena il 2% del mercato e le pare possibile che sia colpa nostra? I dati poi dicono che la regione italiana più colpita è il Molise e lì il primo ristorante lo abbiamo aperto un anno fa. Roberto Masi, amministratore delegato di McDonald’s Italia (Dario Di Vico). Corsera.
Anni fa mi chiamarono per interpretare me stesso ne L’allenatore nel pallone 2. Un’ora di riprese e 7 mila euro di ingaggio per un film che non rimarrà nella storia del cinema. Dopo 12 mesi di ricerche e spese affrontate di tasca mia per un libro su Trieste che mi stava a cuore, Bompiani mi retribuì con la stessa cifra. Questi i fatti. E le cifre. Giampiero Mughini, giornalista (Malcom Pagani). il Fatto.
Referendum da farsi, questo è il testo: «Secondo lei un genitore è contento che un bel ragazzo di 35 anni bibliotecario sposi un altro bell’uomo dipendente Mulino Bianco?». Maurizio Milani, scrittore satirico. Il Foglio.
Nel 1957, quando arriva in libreria il suo grande romanzo romano Quer pasticciaccio brutto di via Merulana, Carlo Emilio Gadda fa inserire sulla retrocopertina un ironico autoritratto: «Vive nella capitale della Repubblica, a 14 chilometri dal centro, in una casa di civile abitazione, confortata, nottetempo, dagli ululati dei lupi e tutto il giorno dai guaiti di copiosissima prole, non sua, ma egualmente cara e benedetta. “Che cosa fai tutto il giorno?” Gli chiedono le persone indaffarate: “Non ti muovi mai?”. “No, non mi muovo”». Paolo Di Paolo. Il Messaggero.
In quel canale su cui mi affaccio, gettarono i corpi di Rosa Luxemburg e di Kark Liebknecht, uccisi dagli ufficiali tedeschi della divisione di Cavalleria della Guardia. La storia è la lotta del giusto contro il giusto, lo disse Hegel. Un proletario, il soldato Otto Runger, spaccò la testa a Liebknecht con il calcio del fucile, ufficiali con i grandi nomi dell’aristocrazia prussiana lo finirono a fucilate. Poi toccò alla Luxemburg. Mingherlina, zoppa, non bella. Ma sotto l’apparenza fragile, l’intelligenza di un secondo Marx. Li gettarono in questo canale, le cui acque scorrono uguali. Piero Buscaroli, Paesaggio con rovine. Camunia. 1989.
Se avessimo posseduto il senso dell’umorismo, che è un sesto senso, diceva Guareschi, non avremmo permesso ai nostri soldati di partire per la seconda guerra mondiale con i cannoni del 1908 e le camicie di raion, non continueremmo a fare la Storia in maniche di camicia, nera o rossa che sia, costruiremmo case ed ospedali invece di impennacchiare con piume i cappelli dei nostri soldati. Beppe Gualazzini, Guareschi. Editoriale Nuova. 1981.
Le mode passano e ritornano. Gli amici passano e non tornano più. Roberto Gervaso. Il Messaggero.
Paolo Siepi, ItaliaOggi 16/7/2015