Stefano Arcobelli, La Gazzetta dello Sport 15/7/2015, 15 luglio 2015
FIAMINGO E LA RICETTA PER L’ORO: «NON PENSARE, COME UN ANNO FA»
In ritardo, purché arrivi il regalo del desiderio: la medaglia mondiale per sé e per l’Italia della scherma. Rossella Fiamingo, i 24 anni li ha compiuti ieri da iridata in carica: oggi dovrà mettere in palio il titolo di spada che conquistò un anno fa a Kazan, senza pressioni. Ora è tra i 15 campioni che campeggiano in tutte le gigantografie di Mosca, e quando si vede in foto, abbassa gli occhi. Travolta dagli auguri di compleanno, ieri Rossella ha evitato l’Arena per non mettersi altre pressioni. Ma l’attesa è finita, la pedana dirà se la pianista e futura dietista saprà confermarsi: Coppa del Mondo da dimenticare, argento europeo per ritrovare il feeling, ma vuoi mettere l’oro bis?
Rossella, come ricorda quella domenica di un anno fa?
«Non pensai minimamente che sarei diventata campionessa».
È cambiato tutto da allora?
«Sì, troppi occhi addosso. Vorrei essere la stessa di sempre, se penso troppo va male: come nel 2014 vorrei fare una gara senza pensare. “Hakuna matata”, diceva così Re Leone?».
Dunque?
«Penso alla prima stoccata, con calma: pazienza se devo ritardare la festa di compleanno».
L’anno scorso vinse facilmente.
«Ma la spada non ha certezze: magari tiri bene in allenamento e fai schifo in gara. Non posso proiettarmi sul podio a parole. Prendo tutto come andrà: mi aspetto una forte subito».
Chi teme?
«Sono preparata a tutto».
L’argento europeo ha detto che sta tornando quella del 2014?
«Ho rischiato, ma ci sono».
Avversarie: sempre le stesse?
«La romena Branza è forte e non ha mai vinto, l’ho vista preoccupata nello sguardo».
Stavolta cosa s’inventerà se si ritroverà in finale con la tedesca Britta Heidmann?
«La mia dote è leggere le azioni delle rivali. L’ho coltivata scrivendo quadernetti in cui registro i loro punti deboli e forti. A volte anche le compagne mi chiedono informazioni».
Non invidia che si parli di più delle fiorettiste?
«Macché, io mi ispiro alla Trillini e alla Granbassi».
E nella spada?
«Cerco di muovermi come Laura Flessel, mancina come me».
Cosa serve per vincere?
«Svegliarmi prima in pedana».
Quanto le è pesato l’oro?
«Sono aumentate le certezze, non la paura di sfigurare: se in difficoltà, mi ripeto “sei sempre la campionessa del mondo, non posso spaventarmi».
Crescendo è diventata...?
«Più temeraria, più solare».
A quando, più popolare?
«Prima devo conquistare Rio, poi le copertine».