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 2015  luglio 14 Martedì calendario

DIO «Come diceva Mou, il Dio del Calcio non dorme e si ricorda di chi si è comportato bene». (Walter Zenga)

DIO «Come diceva Mou, il Dio del Calcio non dorme e si ricorda di chi si è comportato bene». (Walter Zenga). DENARO «È vero che il denaro è importante, ma alla mia età contano anche il rispetto e l’affetto» (Seydou Keita e il rinnovo con la Roma). SCOGLIO «Non mi sto imborghesendo, sarò sempre un livornese di scoglio e non di sabbia: se no avrei smesso già. Non farò scherma fino a 60 anni. Lo faccio per la voglia di esserci, non perché sia un business: sapessi quanti guadagni, adesso…» (Aldo Montano). DIVERTIMENTO «Porto con me a Sacramento la mia passione e versatilità: posso tirare, fare il pick and roll o avere la palla in mano. Credo che sarà un divertimento guardarci giocare» (Marco Belinelli che giocherà la prossima stagione con i Sacramento Kings). FOTOGRAFIE «Tutte le volte che entro sul Centrale, ricordo quando da bambino, con la racchetta in mano, sognavo di vincere proprio questo torneo. E’ il più importante di tutti, il più emozionante. Se mi chiedete come mi immaginavo a 28 anni quando ne avevo 14, penso che non avrei potuto avere una fotografia più bella di ciò che sto vivendo (Novak Djokovic). PALLE «Mi hanno rotto le palle quelli che lo accarezzano e lo coccolano in continuazione. Messi deve essere trattato come ogni altro giocatore della Selecciòn. E’ il migliore del mondo, certo, ma deve esserlo nel bene e nel male. Invece stanno tutti lì a vezzeggiarlo in continuazione...» (Diego Armando Maradona). DIETRO «C’è solo un giocatore che è un po’ più forte di me: Messi. Tutti gli altri stanno dietro» (Mario Balotelli nel 2010). IDENTITA’ «In un club deve sempre prevalere l’identità. Spetta ai giocatori adeguarsi. Anche le star. Certo, con Ronaldo puoi vincere subito, ma se vuoi farlo sul lungo periodo, come fanno Barcellona o Bayern, serve una cultura che qui ancora non c’è. Ma è normale: il progetto del Psg è giovane» (Thiago Motta). TIFOSI «I tifosi facciano i tifosi, si rilassino in vacanza, si godano il fatto di essere arrivati davanti alla Samp, si riposino aspettando il nono campionato consecutivo in Serie A, a lavorare seriamente pensiamo noi. Qui tutti parlano, da altre parti si vendono anche le gambe del tavolo e nessuno parla. Mi accusano di cedere tutti, quando tra i giocatori di nostra proprietà ho dato via soltanto Iago» (Enrico Preziosi).