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 2015  luglio 12 Domenica calendario

L’EROE DI HARPER LEE NEL SEQUEL È RAZZISTA

NEW YORK
Il lato oscuro di Atticus, eroe un po’ razzista. Così titola il New York Times , con una grande apertura in prima pagina, la recensione (anticipata, il libro esce dopodomani) di Go Set a Watchman, il romanzo sequel (ma scritto diversi anni prima del Buio oltre la siepe ) di Harper Lee. Nel primo capitolo, anticipato da Wall Street Journal e Guardian, si accennava solo alla malattia dell’ormai 72enne avvocato dell’Alabama, padre di Scout ed emblema (il libro è adottato da quasi tutte le scuole medie degli Usa) del bene contro il male razzista. Niente di più sbagliato, perché adesso scopriamo che il prode avvocato Finch — l’integro, saggio e onorevole Atticus interpretato al cinema da Gregory Peck, il padre ideale che si era battuto in tribunale per difendere un nero falsamente accusato di avere stuprato una donna bianca — parla un linguaggio razzista («vuoi veramente che i negri vengano nelle nostre scuole?», chiede alla figlia) e sostiene persino di aver partecipato a meeting del Ku Klux Klan. Rivelazioni che hanno già innescato sui social network e nei blog polemiche, discussioni, delusioni e ironie. Tanto che Harper-Collins — la casa editrice che ha pilotato in modo magistrale il lancio e le anticipazioni del libro — si è affrettata a dare alle agenzie di stampa un comunicato di spiegazione: «La questione del razzismo di Atticus è uno degli elementi più importanti e critici di questo romanzo e va considerata nel contesto dei temi morali più ampi affrontati nel libro. Go Set a Watchman esplora il razzismo — e gli atteggiamenti verso questo problema negli Stati del Sud, durante gli anni Cinquanta — in modo coraggioso e risoluto».
Alberto Flores D’Arcais, la Repubblica 12/7/2015