Shira Ovide e Daisuke Wakabayashi, MilanoFinanza 14/7/2015, 14 luglio 2015
TELEFONI, A APPLE IL 92% DEGLI UTILI
La produzione di smartphone è ripartita tra un migliaio di società, ma solo una macina quasi il totale degli utili del settore. Nel primo trimestre Apple ha registrato il 92% dell’utile di gestione totale degli otto primi produttori di smartphone al mondo, in crescita dal 65% dello scorso anno secondo le stime di Mike Walkley, managing director di Canaccord Genuity.
Invece, Samsung Electronics ha ottenuto il 15%. Sempre stando ai calcoli di Canaccord, Apple e Samsung rappresentano più del 100% degli utili del settore poiché gli altri player sono andati in pari o in perdita.
Alcuni eventi della scorsa settimana hanno evidenziato il forte squilibrio del quadro finanziario. Apple sta chiedendo ai fornitori di produrre un numero record di nuovi iPhone. Al contempo, Samsung prevede un risultato d’esercizio deludente, Htc ha pubblicato una perdita trimestrale e Microsoft ha svalutato dell’80% il valore dell’attività smartphone acquisita da Nokia lo scorso anno.
La quota di utili di Apple è straordinaria visto che vende meno del 20% di smartphone in termini di volumi di vendita. La disparità riflette la capacità di Cupertino di imporre prezzi più elevati ai propri dispositivi. I competitor utilizzano principalmente il sistema operativo Android di proprietà di Google, rendendo più critica la possibilità di differenziare l’offerta, e spingendo molti a competere attraverso il taglio dei prezzi.
Inoltre, Samsung e Htc negli ultimi anni hanno compiuto qualche passo falso.
Neil Mawston, direttore esecutivo presso Strategy Analytics, ha spiegato che molti fornitori Android rimangono bloccati tra i marchi low cost e i loro grandi volumi, come Xiaomi, e i telefoni di qualità superiore di Apple. «Il pericolo è restare intrappolati nel mezzo», ha affermato Mawston. Stima la presenza di circa 1.000 brand di smartphone, incluse diverse centinaia di cinesi.
Anche Samsung, che per un periodo ha avuto successo producendo smartphone per tutte le fasce di prezzo, sta soffrendo in questo settore ora decisamente affollato. La scorsa settimana la società ha reso nota la previsione sul calo dei profitti per il settimo trimestre di fila, relativamente ai tre mesi che si concluderanno con giugno. Samsung sembra aver valutato male la domanda per i propri telefoni più nuovi, ordinando troppi Galaxy S6 e troppi pochi modelli con il display curvo.
I risultati dimostrano il rapido cambiamento del business degli smartphone, che Apple ha trasformato con l’avvento di iPhone nel 2007. All’epoca, stando alle stime di Canaccord, la finlandese Nokia si accaparrava quasi due terzi degli utili del settore. Per la fine del decennio, Apple e BlackBerry hanno raggiunto Nokia ai primi posti. Nel 2012, Apple e Samsung sostanzialmente si dividevano gli utili del settore al 50%. Oggi, Apple supera di molto gli altri player. «La fascia più elevata si è spostata da Samsung a Apple», ha aggiunto Walkley.
Ovviamente, molti produttori di smartphone hanno strategie differenti da quelle della società di Tim Cook, che conquista la maggior parte dei ricavi con la vendita dei dispositivi. Microsoft e Xiaomi puntano a guadagnare dopo la vendita dei telefoni attraverso lo scaricamento di applicazioni a pagamento, accessori per i cellulari e altri articoli aggiuntivi. Inoltre, Samsung realizza entrate attraverso la produzione della componentistica per i propri telefoni, oltre che per quelli della concorrenza.
Samsung e Htc non hanno rilasciato dichiarazioni sul tema, come anche Microsoft. Il portavoce di Huawei ha puntualizzato che il segmento consumer è redditizio, e sta crescendo ulteriormente in quanto la società vende più telefoni di fascia media e alta. A ottobre, Lenovo Group ha acquistato l’improduttiva Motorola Mobility; i top manager prevedono che l’attività tornerà redditizia nell’arco di sei trimestri.
Da Apple non arrivano commenti, ma le elaborazioni di Canaccord non includono i dati delle società non quotate come Xiaomi e l’indiana Micromax Informatics. Per Walkley però è improbabile che gli utili di queste aziende – se esistono – alterino l’istantanea sugli utili del settore.
Uno dei fattori chiave della posizione dominante sugli utili di Apple? I prezzi più elevati. Stando a Strategy Analytics, lo scorso anno iPhone era in vendita per una media di 624 dollari rispetto ai 185 dollari degli smartphone Android. Nel trimestre fiscale chiuso il 28 marzo, Apple ha venduto il 43% di iPhone in più rispetto all’anno precedente a un prezzo più elevato. Il prezzo medio per iPhone nel trimestre è salito di più di 60 dollari a 659 dollari in funzione dei nuovi modelli con schermo più ampio, iPhone 6 e iPhone 6 Plus.
Siccome il mercato degli smartphone matura e la crescita rallenta, sta iniziando ad assomigliare in qualche modo al business dei personal computer. I prezzi medi dei pc sono crollati, e la maggior parte dei produttori fatica a racimolare degli utili. Ma per Bernstein Research lo scorso anno Apple ha catturato più di metà del risultato operativo del settore, anche se la linea Mac rappresentava solo sei dei cento computer venduti.
Nonostante il cambiamento nelle classifiche dell’ultimo decennio, alcuni veterani del settore sostengono che la corona per l’utile di Apple sembra più sicura. «Il dominio di Apple è qualcosa di veramente difficile da superare», ha commentato Denny Stringl, ex chief operating officer di Verizon Communications. «Apple dovrebbe inciampare in un modo o nell’altro, e non penso che accadrà».
(traduzione di Giorgia Crespi)
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Shira Ovide e Daisuke Wakabayashi, MilanoFinanza 14/7/2015